Ci sono due modi di vivere. Uno: dominati dalla paura; l’altro: orientati all’amore. La paura è il buio. È mancanza di amore.
Vivere dominati dalla paura non condurrà mai ad alcun sentire profondo. Si resterà impauriti, in superficie, senza tollerare l’altro, senza permettere all’altro, essere umano o entità astratta che sia, di penetrare fino in fondo, al centro del proprio essere. Se si è dominati da questo tipo di sentimento allora “Black Hearts in Black Suits” risulterà un disco incomprensibile. Ma se al contrario si è coraggiosi, impavidi, orientati all’amore e pronti a soffrirne, allora, ma solo allora, l’ascolto di quest’album potrà elevare l’anima di chi vi si accosta al di sopra di ogni cosa, facendola vibrare per più di qualche istante in una zona franca dove «…libera da ogni affanno, potrà rifugiarsi senza ostacoli nel puro sentimento di se stessa» (“Lezioni di estetica”, Hegel).
E questo accade perché “Black Hearts in Black Suits” è in se medesimo un atto di amore, un disco ardito, di puro coraggio, un’opera gentile quanto risoluta, che vede impegnati ancora una volta insieme dopo il successo di “Armageddon Gigolo”, Stefano Puri e Simone Salvatori – Spiritual Front.
Quindici brani in tutto, in cui pezzi strumentali s’intrecciano a quelli cantati in un continuo gioco di rimandi tematici. Archi, piani, cori si accavallano fra loro dando vita ad uno scenario di atmosfere tardo-romantiche ricco di armonie fortemente modulanti. C’è la maestosità di pezzi quali “Requiem Aeternam”, “Dies Irae”, “Lacrimosa” eseguiti magistralmente dal Symposium Ensemble e il Black Hearts’ Choir e c’è l’intensità evocativa della voce di Simone Salvatori che sprigiona tutto il suo vigore passionale in alcune delle tracce chiave del disco come: “No Forgiveness”, “Eternally Yours”, “The only sin”.
Ispirati dalle opere di Reiner Werner Fassbinder, Stefano Puri e Simoni Salvatori celebrano in questo modo la loro intima messa, un cantare liturgico inevitabilmente drammatico che rende onoranza ad una defunta capacità ad amare. Così laddove cala il silenzio della morte, s’innalza la commovente quanto straziante supplica dell’animo vivo che chiede senza tregua ed ostinata perseveranza «…Tell me that you can, tell me that you can really love». Un album che celebra la morte per esaltare la vita, che canta la bellezza delle forze scardinanti dell’amore per tendere al divino. Emozioni rare a cui si potrà assistere dal vivo sabato prossimo, 14 dicembre all’Orion Club di Roma, in apertura del concerto dei Death in June.
Daniela Masella
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twitter: mascia84
SPIRITUAL FRONT – “BLACK HEARTS IN BLACK SUITS”
Music by Stefano Puri CD / LP (Limited) / 2CD BOX SET (Limited) / DELUXE BAG Rustblade rbl042 – www.rustblade.com
TRACKING LIST CD
1. Requiem Æternam
2. Life’s too long
3. Martha
4. Eternally yours
5. Veronika
6. The only sin
7. Dies Iræ
8. No forgiveness
9. Erwig
10. I just can’t have nothing
11. Lacrimosa
12. I believe I was yours
13. Franz
14. Choose death
15. Each man kills the thing he loves
bello bello bello!!! non vedo l’ora
mi sto riappassionando agli Spiritual con voi…ihihhihih…grazie alla Masella.
sembra bello davvero!
li adoro!!!!!!
🙂
decadimento melanconico che struggentemente ti solleva! Wao!
…….sempre complimenti a Daniela Masella
si, sempre suggestivi! le ultime cose non mi facevano più impazzire,speriamo bene ora! Lol!!!!