Arte e scienza si mescolano per dar vita ad una suggestiva mostra e ad un premio, il BAD. L’una a servizio dell’altra e viceversa: un modo per farci essere più consapevoli e conoscere le scoperte scientifiche che ci riguardano da vicino
Ormai l’arte contemporanea è sempre più mescolata con la scienza, le nuove tecnologie e le nuove scoperte. L’arte si fa interprete, forse dal punto di vista emozionale più che didattico, dei messaggi della scienza. L’arte ci accompagna dunque alla scoperta di noi stessi sfruttando le nuove tecnologie a suo vantaggio. L’arte è più che mai interprete della società e dell’uomo. L’arte, forse, rimane comunque produzione di quel “genio” kantiano che produce tutto affidandosi alla sua immaginazione, fuori da regole scientifiche.
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LA BIOLOGIA ARTISTICA
L’arte si fa anche scopritrice, conoscitrice e interprete della biologia e anche della biologia propria dell’essere umano.
Ecco allora come i virus, il concetto di evoluzione, il tessuto placentare e lo sviluppo degli organismi umani… sono fonte di ispirazione per le opere dei progetti che saranno vincitori del Bio Art & Design Award del 2016.
Questa competizione è organizzata tra giovani artisti e designer che, in collaborazione con istituti di ricerca olandesi, vanno oltre i limiti dell’arte e della scienza. Lo fanno unendole, riuscendo così a produrre progetti d’arte biotecnologica.
FLUID MATTER
Questi progetti sono stati sviluppati nell’arco di sei mesi e le opere vincitrici sono esposte al MU ArtSpace di Eindhoven, in occasione della mostra intitolata “Fluid Matter“.
Come ci fa intuire la parola “fluid”, tema della mostra sono i fluidi, o per meglio dire la fluidità, che si trova dentro e fra gli organismi, le cellule e la materia.
Il liquido aiuta gli scambi dei processi vitali ed esso penetra e scorre in ambienti complessi e microscopici. La normale percezione non riesce quindi a cogliere questi fenomeni.
L’artista e il designer fanno proprio questo: riportano alla luce questi fenomeni, li mostrano, li rendono evidenti, ne mostrano la bellezza e ce ne fanno rendere consapevoli.
Le opere vincitrici di quest’anno sono per esempio “Tame is to Tame” di Pei-Ying Lin prodotta in collaborazione con Miranda de Graaf dell’Erasmus MC Viroscience Lab e “Dynamorphosis – The beauty of inner mechanisms” di Lilian van Daal e Roos Meerman insieme a Renée van Amerongen del Swammerdam Institute for Life Sciences dell’Università di Amsterdam.
BIO ART & DESIGN
I lavori della Fluid Matter a loro volta sono stati presentati al Bio Art & Design Award 2016.
Unitamente a queste, ci saranno opere d’arte che con queste condividono lo stesso tema, cioè quello della fluidità. I lavori scelti saranno quelli che mostrano, anche contestandoli, i progressi scientifici sulla vita.
Queste opere non mostrano solo la fluidità interna agli organismi, ma anche quella fra ambienti diversi, come organismi e oceani, e fra diversi organismi, anche se magari appartengono alla stessa specie.
Il BAD, acronimo per Bio Art & Design, presentata al MU dal 2014 e nasce per stimolare giovani artisti a cimentarsi con la bioart e il design, dando loro l’opportunità di collaborare con alcuni importanti centri di ricerca olandesi. I vincitori che sono scelti ogni anno sono 3.
Roberto Morra
non so se schifarmi o rimanere affascinata
liquidita’ degli organismi per la fluidità del processo creativo ….. davvero una chiave di lettura interessante
certo che da Caravaggio , Rembrandt ecc…. che sapevano rappresentare in un certo senso la natura morta della carne e la sua “rossa” vita …. se ne è fatta di strada!
:)))
…..una strada tecnologica perchè è cambiato l’ambiente circostante, che non sono più solo le macellerie
davvero interessante. come tutti i post di Morra sulle avanguardie artistiche del momento ….. mi piace questa fusione tra arte e scienza,non poteva essere altrimenti visto questo terzo millennio
scioccante :O