Auto erotismo. Rosso. Pecora. Profumo. Fruscii

di Crystal Nwankwonta

1.

Ho appena passato Firenze. Sto tornando da una mini vacanza che mi ha portato a pensare  molto a noi. Non dirò chi sei, per non metterti in imbarazzo. In realtà non so chi sei, visto che sei un miscuglio delle mie ideologie di uomo. Vorrei metterti alla prova con questo racconto. Questa specie di lettera aperta a te ed a chiunque altro. Una lettera di una donna che ha bisogno di sentirsi posseduta. Di sentirsi di qualcuno. Questo è il mio obbiettivo con questa lettera. Fare in modo che qualcuno mi faccia sua, pensandomi con queste poche immagini che do di me.

Sicuramente chi leggerà questa lettera già mi conosce. M’immagina seduta sul treno, un po’ assorta davanti al pc, mentre le dita affusolate sfiorano i tasti. Dita laccate di rosso, come le labbra. Si, il rosso è un colore che mi piace. È il colore del sangue, e il colore delle mie labbra quando si schiudono. Si. Anche quelle labbra. Non parlo della bocca.

Ma andiamoci piano, non voglio svelare tutto subito. Andiamo per gradi. Voglio che prima si pensi a me che scrivo questa lettera a te, lettore qualcunque. Voglio che tu pensi al colore delle mie unghie che battono i tasti neri del computer, per comporre questa lettera. Quante volte hai desiderato che una qualsiasi donna che ti sedesse vicino si colorasse le unghie.

La boccetta si apre, senti un odore forte che ti prende le narici. Osservi una goccia di smalto che cade nella boccetta, e poi il pennello che sfiora l’unghia. La sfiora e la colora di rosso, lentamente una seconda passata, e poi un’altra. Mille peli che colorano un unghia. Tutte le unghie vengono ricoperte da quel rosso vivace dato da mille peli, dolcemente.

Ora pensa alle labbra. Delle labbra laccate di rosso. Un rossetto quasi indelebile. Delle labbra piene che si aprono e si chiudono con il respiro. Delle labbra morbide che celano dei denti bianchi. Denti che le mordono e che si colorano. Le mani appena laccate frugano nella borsetta, aprono un piccolo oggetto rosso ricamato che racchiude un rossetto. Un piccolo specchio obliquo. Non ti serve vedere il mio volto, lettore. Guarda il riflesso, osserva come lentamente schiudo le labbra mentre il rossetto rosso le colora. Quelle labbra morbide seguono il tocco del rossetto, si spostano, si piegano, vengono spinte ad aprirsi, sono umide, dentro. Calde . Non stai pensando più al rossetto vero? Vorresti buttare via quel rossetto e metterci qualcos’altro. Un dito. La lingua. Il tuo cazzo. Si proprio lui, vorresti passarlo sopra questa bocca semi aperta, che luccica di rosso, sporcarlo, sporcarla. Prendi un attimo di respiro. Lo prendo anche io.

C’è un altro rosso. Un rosso che somiglia ora al rosso di un unghia rigida se sfregato. A delle labbra appena socchiuse. So che ti piace osservarle da lontano lettore. So che ti piace immaginarle. E’ un rosso diverso è vero. Un rosso che va accarezzato con accuratezza. Come un pennello che passa sull’unghia. Come un rossetto che macchia le labbra. Come una lingua sui denti.

 

2.

Questo è un piccolo gioco.

Voglio tardare la tua voglia di possedermi. Voglio immaginarti seduto davanti al computer di casa. Da solo, o con tua moglie e tua figlia che gironzolano per casa, o ancora meglio, mentre leggi distratto un sms romantico della tua ragazza. È erotico pensare che tu viva la tua vita con totale distacco, mentre io ti parlo di sesso, lettore. A te piace l’auto-erotismo? Sicuramente si, a chi non piace. M’immagino te seduto sulla poltrona mentre con la mano destra incominci a toccartelo, pensando alla mia figa, e tua moglie ti cucina il pranzo. Sto pensando a te in ufficio, mentre gli ultimi colleghi e colleghe consegnano relazioni al capo, e tu sei incollato sulla sedia solo perché il tuo cazzo duro ti impedisce di alzarti e il tuo cervello pensa alla mia figa. È un bel pensiero in fondo, tu pensi solo ed esclusivamente a quella, non a me come donna, ma a me come figa.

Tutte le donne hanno una figa, ma io ho bisogno di sentirti mio, lettore, e voglio che pensi alla mia, di figa. Immagina il profumo, non sei vicino a me ma dovresti sentirlo, lavora di fantasia, chissa che miscela verrebbe fuori. Scegli tu quale odore sentire. Assaporalo con le narici. Aspetta che ti avvolga, ti immobilizzi. Voglio che tu immagini il mio odore sulla pelle del tuo cazzo, mentre ancora hai i vestiti addosso.

Mi sto masturbando, lettore. Stai immaginando il mio viso mentre godo? Tu non masturbarti. Ancora non è arrivato il momento. Sai, una delle cose che più mi piace immaginare e un incontro notturno con uno sconosciuto. Potresti essere tu. Lo senti il fruscio degli abiti che mi sfilo. Lo hai già immaginato il mio odore, io immagino il tuo e scusami se lo associo hai mille uomini che ho avuto, ogni uomo ha un odore diverso. Ogni uomo ama diversamente.  Però io ora, sto immaginando il tuo.

Vuoi possedermi?

So che ti piace pensare che io ti possegga, che ti cavalchi. Ma scambiamo per un attimo i ruoli, te l’ho detto che voglio essere tua. Immaginami sopra alla scrivania. Io sono sulla tua scrivania, nuda. Sposto il computer e gli oggetti che sono tuoi. Mi metto a carponi. A pecora. Sventolo il mio culo davanti alla tua faccia, allargo le gambe sfiorando con la mia figa il legno della tua scrivania. La bagno con il mio sapore. Vorrei che tu infilassi un dito tra la fessura delle mie natiche aperte. Non bagnarlo, non serve è tutto abbastanza umido. Infila il dito dentro i buco del mio culo. Si puoi toccarlo, puoi sfiorarlo, puoi violarlo come vuoi. Vorresti possedermi anche li vero?

Ora puoi sbottonarti il pantalone. Fallo uscire fuori il tuo cazzo, non riesce più a respirare li dentro. Poi continuiamo. Io rimango cosi, aspetto con un tuo dito infilato nel culo. So aspettare.

Lettore, ora siamo arrivati al dunque. Prendimi con violenza. Infilalo sempre più a fondo, voglio sentire i tuoi respiri solo per me. Chiuditi dove tu vuoi e masturbati pensandomi a pecora sopra la tua scrivania. Guardati allo specchio mentre godi con me. Vieni ed immagina di venire sul mio corpo, sulle mie natiche aperte. Mentre io grido << Voglio il tuo cazzo>>. Il tuo lettore. Il tuo solo.

Ti è piaciuto questo gioco? A me molto.

Vogliamo rifarlo? Rileggi il testo quante volte vuoi.

Io sono tua e puoi avermi sempre ora.

 di Crystal Nwankwonta

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