L’eredità del Novecento
Il XX secolo ci dovrebbe insegnare che è folle compromettere la pace per cercare illusori paradisi che nascondono solo tirannia e sterminio
Il XX secolo ci dovrebbe insegnare che è folle compromettere la pace per cercare illusori paradisi che nascondono solo tirannia e sterminio
Il dolore, la sofferenza e la morte finanche degli scrittori dell’epoca.. si mescolano fra di loro come eccipienti, dando voce a tutte le anime oppresse
L’esistenza compresa attraverso la letteratura: disoccultare quello che resta celato agli occhi del corpo
Da Platone a Pasolini passando per Dante: la conciliazione tra il sapere scientifico e il sapere umanistico guidato dall’amore..
“Se questo è un uomo” di Primo Levi e “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino: due opere divenute capitali nella letteratura italiana del Novecento
Pagarono per la fede incrollabile ad un progetto politico rivelatosi sanguinario e fallace. Rimangono però dei capolavori assoluti che non si possono negare
L’uomo non può vivere senza utopie, senza approdi ideali, senza sogni. Quando lo fa… finisce nel seguire il fantasma “fondamentalista” di un fine qualunque
La “Volontà di Potenza”, l’ “Eterno Ritorno”, il “Nichilismo”, il “Superuomo”, ‘il mondo come interpretazione’…
Il mondo è una rappresentazione soggettiva della nostra “Volontà”, perciò non possiamo giungere alla realtà essenziale attraverso la conoscenza razionale
Mai come in tali faccende il sonno della ragione genera mostri