Ansia di “prendere e partire”? Combattila con gli “Esticazzi”

Non trasformate il piacere di viaggiare in un'ossessione, fregatene del "trend" e vivi la tua vita...

.Prendi e parti” è il tormentone del momento. Destinazione? Non importa, “Sei ancora in Italia? Sfigato! Lì non c’è futuro”. Pare che la felicità esista solo all’estero. Ogni giorno è allarme valanghe: a centinaia tra articoli e foto travolgono Facebook: “Prendi e parti, non vedi quant’è figo?”. Ragazzi sorridenti sulle spiagge del Pacifico, articoli su articoli che parlano di italiani che “ce l’hanno fatta” (a fa che?).

Sale l’ansia, la necessità morbosa di fuggire, non si dorme la notte, cresce il panico, la vita perde di sapore e di senso, sorge la sgradevole sensazione di un’occasione perduta: “Perché io no? Perché sono ancora qui?”. Bisogna partire a tutti i costi! Ma a proposito di costi: i soldi ci sono? E il tempo? “Il tempo se vuoi lo trovi”, e te lo dicono con il mignolo all’insù. Bene! Anche il senso di colpa ora! E figurati se non ci si metteva anche il mondo politico: “Italiani bamboccioni! Volete vivere e lavorare vicino a mammà e papà” (ricordate le dichiarazione della Fornero?). E chi ne esce vivo?

Fortunatamente esiste un modo per sopravvivere all’uragano: fregarsene. La serenità non è amica delle imposizioni, dare troppo peso alle idee altrui ci rende dipendenti e incapaci di trovare una dimensione.

Le occasioni per partire vanno colte al volo: scoprire mondi nuovi e vivere intense esperienze è meraviglioso ma se mancano è inutile dannarsi. Ok, prendete e partite ma un’idea di dove andare l’avete? Non è una cosa a cui molti pensano, sembra che l’unica priorità si limiti al non essere da meno dei vari facebook-friends, al cogliere l’occasione per poter dire finalmente: “Io sono andato…”. Vogliamo essere “reduci della vita e del mondo”, rovesciare foto e foto sui Social, farci ricoprire di “like”, gloria e petali di rosa.

Si sta bene ovunque tranne che in Italia, solo qui devi lavorare per campare (sembra). All’estero le giornate sono in gran parte “movida”, lavori poche ore e guadagni un “casino” (come no!?). Miti e leggende si sprecano e nessuno parla dei migliaia di italiani tornati in patria proprio perché non ce la facevano più. Eh sì, perché i falò sulla spiaggia con i ragazzi stranieri si fanno ma mica tutti i giorni e i tramonti scandinavi alla fine vi stancheranno se non avete di che mantenervi.

Come gazze ladre ci facciamo fregare da ciò che luccica: la magia delle foto di Facebook che ci mostrano paradisi terrestri lontani, da toccare con mano altrimenti non si potrà dire di aver mai vissuto. Provate però a dare un’occhiata alla stampa on line: quante foto di luoghida favola” situati dietro casa vostra vengono pubblicate ogni giorno? Angoli della città che con giochi di luce e ritocchi al computer diventano il set di un romanzo di Tolkien, eppure ci siete passati davanti mille volte senza accorgervi di nulla. Immaginate di mostrare quelle foto ad un australiano: “Wonderful!” direbbe, ma wonderful de che? Rigranzia Photoshop! Vi piace il Monte Fuji? Che magia! Circondato dai fiori di pesco diventa un incanto anche se, francamente, non è che Cimone e Gran Sasso abbiano tanto da invidiargli,  “Ma va là, quello sta in Giappone vuoi mettere?”, ah già.

Nel 2014, il National Geografic nominò la Puglia la regione più bella del Mondo. Quanto avranno rosicato quelli che si sono schiaffati in Australia per farsi un selfie sulla spiaggia, a costo magari di farsi mesi di pane e cipolla. Resta il fatto che una  foto scattata sulle coste del Pacifico varrà sempre più “like” di una con il Gargano sullo sfondo. C’è poco da fare: è il “trend“.

Spesso è la necessità a farci fare il biglietto ma sono tante le volte in cui è la moda a buttarci fuori di casa. “Prendere e partire” diventa così un sogno da realizzare a tutti i costi; l’alternativa non esiste: se-non-parti-hai-fallito. Nessuno ovviamente parla di quanti italiani facciano la fame all’estero, versando lacrime sui pavimenti da lavare, delusi da un Paese in cui si sentono alieni e dove creare amicizie intense e durature è più difficile di quanto si pensi, demoralizzati dal fatto di non aver trovato il paradiso promesso da Social e media.

Se avete occasione di partire fatelo ma senza dannarvi! Sfigati non siete e l’occasione per vivere esperienze le avete anche dietro casa: ogni angolo di pianeta è il posto giusto per godere di forti emozioni, per conoscere persone nuove o semplicemente “ammirare il bello”. Non è che una relazione amorosa con un partner finlandese o cubano sia più soddisfacente, gli amici newyorkesi non sono per forza più simpatici di quelli marchigiani. In ogni città ci sono persone pronte ad accogliervi e a farvi stare bene, basta cercarle. Non grattate il fondo dei locali: lì la gente ci va in gruppo e non si apre a nessuno, la musica è forte e parlarsi diventa impossibile, figurarsi conoscersi. Senza contare che bisogna pure trovare il modo di staccarli dai loro smartphone. Cercate il contatto umano laddove è prerogativa: circoli, associazioni, movimenti politici, iniziative. Se vi invitano persone che non vi stanno troppo simpatiche non fatevi problemi: prendete e andate (stavolta sì!), non si sa mai cosa vi capiterà, cosa imparerete o chi incontrerete. La città non si esaurisce nei “soliti locali”: ogni singolo palazzo, ogni appartamento nasconde una realtà, un mondo, persone che vivono, cercatele! Nel caso, che avreste da perdere?

.

Daniel Nicopòlis

 

Share Button
More from Daniel Nicopòlis

I filosofi meritano uno stipendio (più degli ingegneri)

È assurdo credere che l'attività puramente intellettuale sia solo perdita di tempo...
Read More

9 Comments

  • Pienamente d’accordo. O non ci chiamiamo ‘il bel Paese’? . Lasciando a parte la qualità della vita (istruzione, ricerca in primis) e il discorso politico, la nostra penisola vanta più patrimoni UNESCO al mondo. Vi si trovano mari caraibici, laghi, vulcani, montagne favolose come le Dolomiti. E vogliam parlare dell’arte?
    Non è tutto oro quello che luccica all’estero. 

  • se avrò modo e tempo cercherà di pubblicare al più presto il video di una canzone scritta oltre 40 anni fa che descrive perfettamente il sistema educativo globale secondo il modello occidentale, che spiega come fin da piccoli siamo invitati ad adeguarci al sistema e, se non ci piace, alla fine possiamo anche accomodarci altrove, ovviamente sempre senza protestare…..

  • non posso dare torto a nicopolis , pero’ e’ vero che dal punto di vista della crisi , oggi siamo quasi costretti a guardarci intorno , ci sono di sicuro posti migliori dove vivere dal punto di vista economico e sociale , con rammarico, ma e’ cosi’

  • il problema è che poi all’estero non è così facile integrarsi o trovare lavoro, al di la di lavoretti sfiancanti e di basso livello

  • come dare torto a Nicopolis??? anche se io ho sempre pensato che da giovane era il caso di fare bei viaggi all’estero, per l’Italia, dove appunto giaì vivo, c’è sempre tempo … .O

  • Vero! All’estero tutti fanno la fame, perché all’estero va chi non ha risorse (dunque opportunità ) , ecco perché fanno tutti lavori umili, solo pochi riescono a trovare i soldi da investire.
    Tant’è che quelli che partono con successo semmai, sono i cosiddetti cervelli in fuga, cioè gente laureata che parte perché, e solo perché andrà ad assumere un posto di rilievo.
    E poi, sulla bellezza dell’Italia non c’è neanche da ripeterlo

  • dovremmo lasciare l’Italia, perche davvero qui sta diventando tutto cosi squallido , in modo piu educato … direi …
    :))

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.