L’Altra Faccia del Diavolo

Recensione esclusiva in anteprima

Che sia maledetto “The Blair Witch Project“.

Prima di questo film del 1999 il genere del falso documentario (“mockumentary“, come dicono quelli che ci capiscono) era stato un genere sperimentale e pedagogico (vi facciamo vedere come abboccate ad un falso documentario, quindi state attenti a quelli che si spacciano per veri) e solo dopo questo film che masse informi di registi e produttori si sono lanciati su questo modo di girare (sopratutto horror) senza che, tra l’altro, nessuno si avvicinasse mai lontanamente a quello che è stato il punto di svolta del genere, ovvero il film che ho maledetto poco sopra.
L’altra faccia del diavolo” non fa eccezione, ma fa rabbia perché un film del genere se fosse stato girato con un iPhone e presentato come film a basso costo, sarebbe stato davvero un nuovo “Esorcista“.
Purtroppo però, ha vinto la moda del falso documentario, con tutti i suoi limiti e difetti.
Il dover caricare ogni battuta e ogni inquadratura con battute del tipo: «Piantala con quella telecamera», «Hai ripreso tutto?», «Continua a girare, continua a girare!», che si ripetono ossessivamente in questo come in ogni altro film del genere (“Paranormal Activity“, “Esp“, “Cloverfield“, etc…etc…) con la telecamera sempre attaccata al culo dei protagonisti, da veramente fastidio.
Anche perché, la storia della brava ragazza americana che deve scoprire perché sua madre è stata portata in un manicomio italiano vicino al Vaticano, dopo aver ammazzato 3 persone durante un esorcismo, non brilla certo per fantasia e originalità. Se poi ci mettiamo che arriva dall’America con tanto di amico-cameramen al seguito, e se ne va in giro per il Vaticano e per ospedali psichiatrici con due giovani preti che sembrano usciti più da un film di Tarantino che da un seminario della Santa Sede sulle tecniche di esorcismo, cosa ci rimane?
Le scene delle possessioni diaboliche direi, quello si.
In quei momenti, pare che il film sia davvero qualcosa di diverso, una variante originale e veramente “paurosa” del filone satanico.
Le urla, il non eccessivo accento posto su schizzi di sangue e trasformazioni fisiche, mette veramente angoscia, devo ammetterlo.. e vale quasi la visione del film.
Ma insomma, se siete appassionati del genere satanico-demoniaco è un film sicuramente da vedere; se andate a vedere tutti i film horror che escono ogni mese potete pure andare, ma senza fretta; se invece volete solo vedere un bel film, spulciate la programmazione settimanale con attenzione..

Marco Caponera

 

 

Share Button
Written By
More from Marco Caponera

Trent’anni e due supplì

di Marco Caponera
Read More

9 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.