“Cosa accadrebbe se?” -“What If” di Randall Munroe

Ex ingegnere della Nasa e noto fumettista, Munroe in questo libro, tra testo e immagini, risponde ai più incredibili quesiti scientifici mai formulati

“Cosa succederebbe se lanciassi una palla da baseball a una velocità prossima a quella della luce?” “Cosa troverei se andassi indietro nel tempo di un milione di anni nel luogo dove ora si trova Times Square?” “Cosa mi succederebbe se per un microsecondo mi trovassi sulla superficie del Sole?” “Cosa accadrebbe se una persona possedesse tutto il denaro del mondo?”…

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La scorsa settimana, mentre viaggiavo in treno, una bambina di poco più di sei anni, seduta di fronte a me, ha fatto questa domanda: «Mamma, e se il sole si spegne che succede?», e la mamma: «Ma il sole non si spegne!».
Randall Munroe le avrebbe risposto: «Gli astronomi potrebbero osservare le stelle durante tutte le 24 ore. E i piloti degli aerei non sarebbero più abbagliati da riflessi di luce». Piccola controindicazione: «Moriremmo tutti congelati».

Sono domande strane, spesso bizzarre, eppure più frequenti di quanto si pensi. Su queste, e su decine di altre curiosità simili, Randall Munroe, ex ingegnere della Nasa e ora scrittore e autore di fumetti, ha scritto un libro (diventato un best-seller in 30 Paesi). Si intitola «Cosa accadrebbe se?», è edito da Bompiani e risponde a interrogativi simili a quelli posti dalla bambina che ha viaggiato con me.
Randall Munroe è conosciuto al grande pubblico soprattutto per il fumetto dall’oscuro nome “xkcd”: il suo inconfondibile tratto stilizzato e il suo umorismo a metà tra filosofico e “nerd” lo hanno reso celebre nel mondo del web. In questo libro però il vignettista va molto oltre, cercando di rispondere ai più incredibili quesiti scientifici mai formulati, con un mix esilarante e sorprendente di testo e immagini.
«Cosa accadrebbe se..», come spiega il sottotitolo, propone risposte scientifiche a domande ipotetiche assurde: una raccolta di risposte serissime a domande che in apparenza tanto serie non sembrano:

Cosa accadrebbe se facessi una nuotata in una piscina di combustibile nucleare esausto?
È possibile costruire uno zaino jet utilizzando delle mitragliatrici che sparino verso il basso?
E se New York venisse colpita da un terremoto di magnitudo 15 della scala Richter?
Cosa accadrebbe se il DNA di una persona svanisse?

Nel tentativo di trovare delle risposte, Munroe conduce simulazioni al computer, spulcia appunti di ricerca di progetti militari declassificati, si consulta con operatori di un reattore nucleare, misura con un cronometro il tempo delle scene di StarWars, chiama sua madre e cerca su Google animali dall’aspetto inquietante.
L’autore non liquida le domande con un semplice calcolo matematico, ma considera diverse alternative, e anche se la soluzione è chiara, approfondisce dando per assurdo altre situazioni pur di continuare e vedere cosa accadrebbe.
Certo, Munroe è un fisico, quindi le sue risposte sono prevalentemente basate su fisica e matematica: quando si tira in ballo la biologia, la fisiologia ecc…, chiede pareri a chi di competenza, per poi continuare a snocciolare una risposta in termini matematici, per esempio, alla domanda del tipo “Se tutte le persone del mondo si recludessero per un certo periodo per non infettare nessuno, il raffreddore scomparirebbe dalla terra?”, dopo l’opportuno consulto con l’esperto del settore che getta un po’ di chiarezza sui rhinovirus, Munroe dimostra come una distanza media di 77m tra una persona e l’altra sarebbe impossibile da ottenere, considerando la superficie della terra, per cui un ingente numero di persone dovrebbe per esempio rimanere isolata nel deserto del Sahara.

Ciò nonostante, la logica alla base delle risposte è illuminante, ed entrare in quest’ottica può stimolare una riflessione più accurata delle cose.
In pratica Munroe si diverte a prestare la sua competenza scientifica per soddisfare le curiosità più infantili o bizzarre.
What If?“, come il fumetto “xkcd“, è una lettura interessante è divertente. La maggior parte dei libri di divulgazione scientifica ha uno spirito irrimediabilmente didattico: si sforza di insegnare al lettore le nozioni che ritiene importanti, rendendole più digeribili attraverso un linguaggio semplificato o una presentazione accattivante. Munroe, invece, fa tutt’altro: nessuna delle nozioni che apprenderete dalla lettura del libro potrà essere utile a qualcosa, se non a soddisfare un certo senso del bizzarro. Tuttavia, così facendo, trasmette qualcosa di molto più importante: un metodo. Ogni sua risposta è infatti corredata anche della spiegazione di come ci sia arrivato: da quali ipotesi è partito, quali arrotondamenti ha fatto e perché, da dove ha preso i dati, e così via. In questo modo insegna come, applicando correttamente il metodo scientifico, sia possibile arrivare a soddisfare la propria curiosità. Non per qualche nobile scopo, ma semplicemente perché è divertente e dà soddisfazione.

Katia Valentini

 

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