Hai presente quelli che vanno a pestare di botte il tale perché si dice che sia omosessuale? Vanno in branco, mai da soli. Fino a ieri pomeriggio pensavo fosse per vigliaccheria, i tanti contro il singolo. Ma per una bislacca associazione di idee mi è venuta in mente questa cosa: è per condividere. Non ha senso picchiare quello fuori dal branco se non hai intorno un branco davanti a cui picchiarlo; servono testimoni, compagni con cui spartire le tue imprese e sentire di appartenere a qualcosa, un qualcosa che – guarda caso – nello scolapasta in cui galleggia il loro cervello, sarà sempre la cosa giusta.
Non crediate però che i branchi siano tutti uguali: non tutti sono sanguinari e devoti all’abbruttimento, ce ne sono molti votati alla diffusione della luce calda della cultura e della morale. E guai a inimicarsi costoro, perché hanno sempre uno schermo vicino e ti sconfiggeranno con i titoli dei libri che hanno letto e con le frasi dei personaggi famosi da condividere su Facebook.
Sono quelli che vorrebbero che il concorso di Miss Italia, indicato come cloaca del sessismo e dell’ignoranza, venisse dimenticato per sempre. E infatti io non sapevo neanche che esistesse ancora, me lo ricordano loro indicando il bersaglio della sassaiola giornaliera: si tratta della nuova reginetta, rea di aver risposto alla profonda domanda «In quale epoca vi sarebbe piaciuto vivere?» (seconda solo a «Vuoi più bene alla mamma o al papà?») con un biascicato 1942, ché così vedeva la guerra da vicino; tanto è femmina a sarebbe stata a casa lasciando i maschi a spararsi.
Una risposta idiota, mi dico. Il tempo di un respiro e in giro cominciano a tirare giù i nomi delle partigiane uccise, quelle che durante la guerra non se ne stavano certo a fare la calzetta. Bravi, fate bene a rispolverare certi sacrifici e certi esempi di donna, mi dico. Ma la cosa prosegue e la diciottenne bella è già diventata il loro nuovo sollazzo, emblema del male che affligge il paese. Una cattivona da isolare e punire sotto i colpi delle loro mani, le molte mani perse nel mucchio. E a me, se è vero che la diciottenne bella è la faccia dell’ignoranza, c’è una cosa che spaventa di più: l’ignoranza senza faccia. Quella di chi si mescola nel gruppo e cerca di colpire l’eccezione che ha osato scollarsi dalla folla. Vi ricordate il presunto omosessuale picchiato nelle prime righe di questo post?
1942. Allora torniamoci negli anni della guerra. Prendiamo il sentiero disegnato da Giuseppe Tornatore nel suo film Malèna. La protagonista è una donna che vive in un paese della Sicilia; la sua eccessiva bellezza gli mette contro tutte le lingue del paese, quelle maligne delle donne, quelle lascive degli uomini. Rimasta vedova capisce che proprio quella bellezza è l’unica cosa su cui sa far leva per sopravvivere; finisce per diventare così l’amante degli ufficiali nazisti. Quando i nazisti perdono la guerra e scappano, lei resta senza protezione e viene linciata pubblicamente dalle donne del paesino. La scusa per il linciaggio era il suo collaborazionismo, ma la verità era evidente: veniva sfregiata e umiliata da chi a tanta bellezza non sarebbe mai arrivato.
È un concetto sintetizzato bene molti anni prima da Fabrizio De André, altro nome granitico impugnato spesso dagli alfieri della cultura che in questo momento hanno il sasso in mano e hanno già lanciato la prima pietra:
«..E fu così che da un giorno all’altro
Bocca di Rosa si tirò addosso
l’ira funesta delle cagnette
a cui aveva sottratto l’osso.
Ma le comari di un paesino
non brillano certo in iniziativa,
le contromisure fino a quel punto
si limitarono all’invettiva..».
Le comari ora hanno una nuova strega e già hanno approntato il rogo che monderà il mondo dalla sua ignoranza. Ma, per chi se lo chiedesse, non stanno combattendo contro la bellezza della diciottenne bella, no. La loro rabbia è armata dalla frustrazione, quella di chi magari può aver passato la vita chino a studiare per poi spezzarsi la schiena in cambio di due lire. Guarda quella sciocca ragazzina con la fortuna di essere bella, ora finisce in televisione, vince, è già famosa e sta per diventare ricca. E i loro sacrifici? E la loro dedizione? Dovevo nascere bella per combinare qualcosa nella vita? Sì, se vuoi vincere Miss Italia. No, se vuoi fare il geofisico. Senza contare che non basta nascere belli, perché anche il benessere fisico è un valore e si coltiva con il sacrificio e con la volontà
Quanti sassaioli non volevano sentirsi giudicati e hanno condiviso la celebre frase di Albert Einstein? «Se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi uno stupido».
Anch’io giudicavo una soubrette perché non conosceva la letteratura o un calciatore per i suoi congiuntivi mancati. Ma avevo diciotto anni, a quell’età si ha il diritto e il dovere di dire cretinate. Per fortuna non avevo nessuno che mi spediva in pasto all’intera Nazione. Invece la scandalosa diciottenne bella è in vista e nell’era dei Social, deve essere punita.
Addirittura per moralizzarla ed erudirla arriva l’inviato di un programma che ha tra i suoi conduttori un evasore fiscale e che va in onda sui canali di un altro evasore fiscale. Ma questo è normale, va tutto bene, amici. Ridiamo, puniamo e pugnamo. Vinceremo questa crociata, o la prossima, o quella dopo ancora.
Ma quale sarà il vero risultato di questa crociata? Lo stesso di tutte le altre combattute dai prodi navigatori: nessuno.
Domani qualcos’altro arriverà a tenere occupati i nostri pensieri, e allora potremo metterci in coda sul tema caldo del momento. Perché in fondo di questa storia, come di tutte le altre, non ce ne frega niente (a meno che la signorina non voglia uscire con me; in quel caso, Miss Italia, contattami. Non farti spaventare dal fatto che sono più bello di te). Tutto questo scalmanarsi è un modo come un altro per occupare il tempo vuoto in cui attendiamo un qualcosa che non arriva. Però, di una cosa si può essere sicuri: chi nella vita cerca la Bellezza, la Bellezza vera, non ha tempo di mettersi a lanciare sassi. Li usa per innalzarLe un altare.
Matteo Mammucari
P.S. – Prima che una nuova moda arrivi a stuzzicare la voglia di giustizia profonda, vi lascio in compagnia di qualche riga di Alessandro Manzoni. Magari le conoscete già, ma tanto abbiamo scoperto che siamo tutti gente acculturata e non scappiamo davanti a certi nomi altisonanti.
«Ne’ tumulti popolari c’è sempre un certo numero d’uomini che, o per un riscaldamento di passione, o per una persuasione fanatica, o per un disegno scellerato, o per un maledetto gusto del soqquadro, fanno di tutto per ispinger le cose al peggio; propongono o promovono i più spietati consigli, soffian nel fuoco ogni volta che principia a illanguidire: non è mai troppo per costoro; non vorrebbero che il tumulto avesse né fine né misura. Ma per contrappeso, c’è sempre anche un certo numero d’altri uomini che, con pari ardore e con insistenza pari, s’adoprano per produr l’effetto contrario: taluni mossi da amicizia o da parzialità per le persone minacciate; altri senz’altro impulso che d’un pio e spontaneo orrore del sangue e de’ fatti atroci. Il cielo li benedica. In ciascuna di queste due parti opposte, anche quando non ci siano concerti antecedenti, l’uniformità de’ voleri crea un concerto istantaneo nell’operazioni.
Chi forma poi la massa, e quasi il materiale del tumulto, è un miscuglio accidentale d’uomini, che, più o meno, per gradazioni indefinite, tengono dell’uno e dell’altro estremo: un po’ riscaldati, un po’ furbi, un po’ inclinati a una certa giustizia, come l’intendon loro, un po’ vogliosi di vederne qualcheduna grossa, pronti alla ferocia e alla misericordia, a detestare e ad adorare, secondo che si presenti l’occasione di provar con pienezza l’uno o l’altro sentimento; avidi ogni momento di sapere, di credere qualche cosa grossa, bisognosi di gridare, d’applaudire a qualcheduno, o d’urlargli dietro».
(I Promessi Sposi; Cap. XIII)
Ecco, punto !
Alla faccia dell’ignoranza
che poi a che serve questa kermesse? la si potrebbe anche abolire, molta gente non guarda più la trasmissione…
dopo tutte quelle gaffe,una scorpacciata di cultura con il mammucari e passa la paura! 🙂
matteo ha detto quello che pochi pensano e quasi nessuno dice. se non altro perche’ in questi casi e’ come sparare sulla croce rosse,ma e’ appunto inutile pretendere cultura da miss italia ….. i problemi sono altri
Ok però, sei in televisione davanti a milioni di persone. Vuoi essere un personaggio pubblico, preparati un minimo. Quella è una risposta che neanche un menomato si sognerebbe di dare
magari è tutto montato ad hoc, e noi ci caschiamo come al solito
Come sempre Mammucari sa leggere tra le righe di quella gente che parla…. e basta.
Bellissimo post.
e intanto cadono le bombe manco fossimo in guerra?
cosciente post del bravissimo Mammucari
una capra a Miss Italia fa scandalo, la massa sui social fa crisi culturale
bel post del Mammucari
Questa ragazza è un genio. Nessuna miss aveva mai fatto parlare di sé così tanto!
Consiglierei la lettura di questo post a tutti…fa “intuire” le vere ragioni delle azioni…che…a volte…ma anche spesso…sembrano averne una…fondante e sincera…ma invece no…ne hanno una dietro più fondante che mai…che poi…la maggior parte delle volte è quella vera…che più vera non si può…! :-)))
a queste malefatte di una appena maggiorenne … i grandi chissà quante ne cucinano … ma senza rompere le palle al volgo … non sia mai !! vedi caso funerali de Vittorio !! nel frattempo il finanziamento piottava che era una bellezza e noi guardavamo l’elicottero con le rose in caduta libera !! mah !!
Mi piacerebbe vedere tutti questi che danno contro ad una ragazzina se realmente fossero in grado di dimostrare intelligenza e cultura superiore, nella stessa situazione. Sono convinto che una parte dei linciatori, qualunque età abbiano, non sappiano nemmeno la differenza tra geocentirsmo ed eliocentrismo (e non vedrei il motivo di vanto per quelli che sanno la differenza, dato che stiamo parlando di cose semplicissime).
Meravigliosa la citazione (attualissima) del Manzoni.
Matteo M. straordinario!
Tutti a preoccuparsi delle sciocchezze che dice una diciottenne e non della censura letteraria.
Mentre questa vinceva Miss Italia, Erri De Luca veniva condannato a 8 mesi. Ma sui social è più facile fare il branco e prendersela con lei, ponendosi come sommi pensatori. E capaci di dichiarazioni perfino peggiori…
Bellissimo articolo Matteo.
concordo col Righetti … ci sono cose più importanti
ma? capisco le preoccupazioni di M.Mammucari e di questo suo bell’articolo, però non c’è dubbio che la ragazza ha detto una gran cazzata, e la sua ignoranza, dove in tv continua ad imperare solo apparenza senza cervello, non fa che reiterare solo questo modello diseducativo e appunto rozzo, illitterato e ignorante. Bisogna pur dire e fare qualcosa per combattere tutto ciò!