È con grande orgoglio che abbiamo l’opportunità di presentarvi un progetto in cui noi di Uki siamo stati in qualche modo coinvolti. Innanzitutto io stesso sono fiero dell’amicizia che mi lega con Ivan Gerosa (segretario/gestione progetti ELV), il quale durante le nostre digressioni filosofiche mi parlava già di questa straordinaria idea tanti anni fa; fino a quell’intervista, che tanto clamore ha avuto tra voi lettori, con il prof. Bolognini (Progettualità, Didattica e Formazione ELV), con cui abbiamo riflettuto su concetti come Identità, Alterità e Diversità, tre prospettive di marcia per un unico percorso rivolto al benessere sociale.
Ebbene, oggi il sogno di queste meravigliose persone (tra cui anche il Presidente Tullio Dodero, e poi Albina Gabellini, il prof. Piergiorgio Spaggiari e Pier Giuseppe Mazzoldi) è divenuto realtà, offrendo una reale opportunità a chiunque lo voglia, di cambiare la propria vita, non più solo a parole, ma stavolta con i fatti! Si Chiama Eco Living Village (ELV).
Economia circolare, benessere olistico, cultura rigenerativa e “condivisione” si integrano nel progetto Elv Ecovillaggi Autonomi, dove alcuni “pionieri” stanno dando vita ad una visione di comunità autonoma, autosufficiente e replicabile. Si, avete capito bene: un EcoVillaggio moderno, autosufficiente e confortevole è possibile! Un nuovo stile di vita, più aderente alle reali necessità umane e ambientali, oltretutto con mansioni studiate appositamente per una continua crescita “valoriale”.
Il progetto si basa su una realtà “glocale”, fatta da aziende agricole “autonome” con unità abitative indipendenti ed ecosostenibili a zero impatto ambientale, in grado di assicurare, grazie all’uso di energie rinnovabili, per sé o per la propria famiglia, un’esistenza libera e dissociata finalmente dalla degenerazione circostante.
È insomma nata una rete di Ecovillaggi in cui potersi rigenerare veramente, in tutti i sensi. Un nuovo tipo di comunità funzionale ad un vero cambiamento.
Ecologia, autonomia delle risorse, economia circolare, innovazione tecnica/tecnologica, materiali naturali, recupero della tradizione, cultura e formazione continua, difesa delle unicità e delle identità, del patrimonio storico/culturale del loco (intangible assets), e poi pace e condivisione… tutti valori che sono stati utilizzati per tirare su il primo progetto di ecovillaggi autonomi di una tale portata così attuale e innovativa!
Insomma non è più un’utopia vivere in un quartiere protetto, fatto da una comunità dedita alla fratellanza, completamente autosufficiente ed in grado di offrire sostentamento economico ad ogni membro per tutta la vita; infatti, tutto ciò è stato finalmente reso possibile da ELV. L’impegno in primo luogo sull’asset cibo, autoproducendo qualora possibile tutta la filiera (dal seme naturale al raccolto/conservazione) è stato in effetti uno degli investimenti più rilevanti di questo progetto. Un luogo dunque senza penuria, privo del problema della fame o del ricatto di un mercato troppo esoso, in cui non esistono problemi di cercare lavoro per vivere o di procacciare denaro per curarsi o sentirsi felice.
L’EcoVillaggio circolare utilizza eco moduli, prevalentemente prefabbricati in legno e con altri materiali innovativi ideali per garantire il miglior isolamento termico, offrendo infatti un più basso consumo energetico grazie anche alla progettazione architettonica orientata ai principi “fondanti” delle eco-bio-costruzioni, realizzata sempre con materiali a zero impatto ambientale.
Pertanto, l’obiettivo dei membri di questa comunità sono la determinazione a vivere conformemente ad un modello di eco-sostenibilità, dalla progettazione delle abitazioni all’approvvigionamento energetico, dai modelli di consumo all’economia di prossimità.
Sappiamo bene che ciò che spinge a cercare un ecovillaggio è principalmente la ricerca di una maggiore armonia con la natura e un ritorno al senso stesso di comunità, alla serenità di vivere nelle relazioni, e non correndo quindi dietro le solite necessità della malata società contemporanea. In effetti, l’idea stessa di “Comunità” è fatta da un nucleo di persone che decidono di vivere insieme e portare avanti un progetto di vita sostenibile, a livello ecologico, sociale, spirituale ed economico (oggetto per giunta di una proposta di legge depositata in commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati), perciò il riconoscersi all’interno di un percorso spirituale comune, può certamente rappresentare l’opportunità di una crescita personale e della propria felicità.
La visione di un siffatto Progetto sembra dare una risposta ad ogni asservimento al paradigma dominante di produzione e riproduzione sociale, nonché alla crisi dei modelli relazionali e affettivi odierni. Oltretutto si parla di un ecovillaggio circolare estremamente moderno e confortevole, che non ripudia l’innovazione tecnologica, ne fa anzi uno strumento chiave in senso etico.
Inoltre, siamo finalmente di fronte ad una nuova rigenerazione democratica: questa comunità si può infatti riappropriare di tutti i processi decisionali saccheggiati dalle ipocrisie sociali dei nostri tempi (e non solo). Mediamente gli ecovillaggi hanno fra i 50 e i 150 abitanti, una scala perfetta per sperimentare nuovi modelli di governance su questioni decisamente più “sottili” rispetto a quelli del paradigma dominante, giacché si potrà organizzare la vita insieme sulla base dei propri orientamenti perfino spirituali, anzi, soprattutto esistenziali.
In questa prospettiva potremmo finalmente ritrovar rappresentata un’avanguardia di un mutamento radicale del paradigma urbano e globale di sviluppo, soprattutto grazie all’idea del “localismo”, su cui anch’io riflettevo già qualche tempo fa su queste pagine (“Un nuovo mondo ecosostenibile“), per cui è importante mirare al riavvicinamento emotivo dell’individuo secondo le fonti primarie delle sue esperienze, sia all’interno di sé, sia verso la realtà esterna.
In quest’ottica il benessere viene più dal contatto con la realtà concreta e vicina che non con una realtà astratta e arbitraria (si pensi all’illusione dei Social o ad un costrittivo ambiente di lavoro). Si tratta quindi di preferire il “locale” sia come luogo emotivamente interiore, sia come luogo geografico, poiché solo attraverso un restringimento dello spazio nel quale opera l’individuo si può avere un contatto più sentito con le cose o le persone che lo compongono.
Senza dimenticare le responsabilità globali e collettive, l’uomo deve allora più di ogni altra cosa iniziare dalla sua Interiorità, e dal suo raggio circostante, per cercare di risolvere i problemi dell’esistenza, dal più piccolo al più grande, affinché al “peggio” non si arrivi mai più! Oggigiorno la “Consapevolezza” di chi siamo veramente ci sta spingendo a risolvere i più grandi misteri dell’Uomo, e perciò è con grande orgoglio, tra amicizia fraterna con chi ci ha creduto, che io e tutto lo staff di Uki vi sollecitiamo ad informarvi e a farvi coraggio riguardo una delle più importanti opportunità che vi possano capitare di questi tempi:
www.ecolivingvillage.org
Fatale
tutto cio’ e’ meraviglioso
sempre grazie Uki che ci fai scoprire le cose piu’ interessanti. ho sempre sognato vivere in un luogo di pace dove si cura l’ anima non solo le apparenze e le paturnie del correre dietro un lavoro per i maledetti soldi.
l anno scorso ho visitato l’ ecovillaggio Ciricea… ma questa idea qui mi sembra completamente differente da tutto cio’ che ho visto fino ad ora
ma dove si può trovare questo ecovillaggio ???
è una roba pazzesca! finalmente reale !!! :)))
Puoi andare sul sito ufficiale ed informarti su tutto!
In bocca al lupo!!!
Non è però certo un villaggio per chi non ha nulla e cerca dove trovare da vivere, come le altre comunità in giro per l’Italia… in questo caso le unità abitative credo proprio abbiamo un costo… il che non è nulla di negativo ci mancherebbe… ma solo un altro approccio, per così dire . Bisognerebbe vendersi tutto e cambiare vita in quel luogo. Allora i na volta entrati si vive in un paradiso certamente, finalmente ben distanti come dice Fatale dalle solite costrittive pressioni sociali ed economiche…
In realtà si tratta di pagare i costi di produzione o un prezzo calmierato per le unità autonome residenti…
Si tratta di un ecovillaggio che utilizza tecnologie sostenibili come dicevamo, è certamente un approccio diverso… finalmente!
E’ una cosa bellissima finalmente!
Voglio andarci a vivere con tutta la mia famigliaaaa!!!
Siiii!!! Che meraviglia! Finalmente un luogo confortevole dove poter vivere liberi!!!
Certo, e’ una scelta di cambiamento di vita importante… ma qui siamo sotto attacco!!!
Interessantissimo, attuale e necessario in un contesto che ha sempre più bisogno di progetti come questo.
Il progetto é interessantissimo. Una volta ancora mi trovo a ringraziere Andrea per mettermi sempre al corrente dell’esistenza di realtá uniche. Anche noi cerchiamo di andare nella “stessa direzione”. Sarebbe bello incontrarsi!