Vergine Giurata

A che punto siamo con i diritti umani dove non ci sono risorse da depredare?

.«You wanna get boned
You wanna get stoned
You wanna get a room like no one else
You wanna be a woman like a man like a woman like a man»
Damien Rice – “A woman like a man”

«Siamo rimasti a guardare
un desiderio
qualche volta noioso».
Offlaga Disco Pax – Enver

 

Per fortuna che ci sono le arene estive! Che siano benedette le rassegne estive, dove la passione per il cinema viene fuori e gli obblighi di programmazione (e del vil denaro) sono meno pressanti.
Consentitemi inoltre di dire che se hai un braccio bloccato a seguito di un’operazione e stai in convalescenza, le arene, fresche e tranquille rappresentano un’oasi nel deserto estivo-metropolitano.
A Ciampino c’è una bella rassegna che viene da cinema “Piccolissimo”, bello e anacronistico nell’era dei multisala. La programmazione alterna film per tutti (nei week end, a pagamento) ad altri (infrasettimanali, gratuiti) che richiedono un impegno maggiore. Altra nota di merito: prima della proiezione non c’è pubblicità ma vengono proiettati cortometraggi, molto belli, tipo questo [clicca qui]:  (e che colonna sonora!!!).

 

Venendo a noi, “Vergine Giurata” è un film che si basa su delle situazioni reali, su un fenomeno tutt’ora in uso tra le montagne albanesi (ha avuto una pausa durante il regime di Hoxha), dove la donna è posizionata un gradino più in alto di un qualunque animale da soma (e giusto perché consente all’uomo di riprodursi). In quei luoghi una donna può cambiare socialmente sesso, divenendo una ‘vergine giurata’, ossia una donna considerata in tutto e per tutto un uomo, che si comporta da uomo, bevendo, fumando, sparando.
Il film indaga sulla femminilità deposta in fin di vita sull’altare patriarcale, sugli istinti, sulla ricerca di sé (e di “e se…”) e soprattutto della libertà. Questo film è anche un viaggio che colleziona una serie di ritratti e di fotografie lucide su un mondo parallelo nel cuore dei Balcani, carico di tradizioni, miserie e barbarie.

Nota su Alba Rohrwacher: se la cava egregiamente in un ruolo difficilissimo, alle prese con la lingua albanese e i silenzi di un’anima scissa.

 

Nicholas Ciuferri

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> Per approfondire quest’usanza albanese sul diritto della donna di proclamarsi uomo (diritto tradizionale del “Kanun“)

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