I Bardamù hanno vissuto per circa 10 anni all’estero e hanno collaborato con molti artisti fra i quali: Giorgio Conte, Buena Vista Social Club, Alessandro Haber, Andrea G. Pinketts, Baba Sissoko, Changuito, Horacio “El Negro” Hernandez, Bobby Carcassès…
Nel 2002 sono stati invitati da Chucho Valdès al Festival internacionàl Jazz Plaza, a La Habana.
Sempre nello stesso anno, Eliades Ochoa li ha ospitati in una compilation di musica cantautorale da lui prodotta. Nel 2014 pubblicano l’album “Asa Nisi Masa“, che riceve la nomination alle “Targhe Tenco” nella sezione disco d’esordio.
“Le Notti Bianche” è dunque il nuovo album dei Bardamù disponibile in streaming e in free download.
Anticipato dal singolo “La notte a Milano”, il nuovo lavoro discografico si compone di otto tracce inedite, dove “distanze” e “innocenze” fanno da filo conduttore.
«Sound e testi –spiegano i Bardamù- intendono condurre ad una dimensione rarefatta, surreale, come a inseguire e conseguentemente rifugiarsi in quelle innocenze che, ormai, geografie e tempo hanno reso distanti».
Il riferimento letterario del titolo “Le notti bianche” è palese: come nell’omonimo romanzo di Dostoevskij la sequenza sonora del disco è scandita per blocchi: 4 notti e un mattino. Di notte in notte -fino a un mattino pieno di verità- si articolano storie d’amore, di quartieri, di amici turbolenti, di autostrade, di bar e di cieli fumosi.
(Prima notte) – Incipit;
(Seconda Notte) – La notte a Milano; E balleremo l’amore;
(Terza Notte) – Punto di corda; Via della Vite;
(Quarta Notte) – Onda;
(il Mattino) – interludio (nda); Mentre fuggivi via..
TRACK LIST:
1) Incipit: Ouverture strumentale: orchestra d’archi e arpa.
2) La notte a Milano: La notte a Milano è il brano che ha preceduto la pubblicazione dell’album. È una canzone che tocca il tema delle distanze, dove la condizione spaziotemporale si veste di romanticismo spezzando la chiave del tempo con la complicità “voyerista” di una Milano notturna che fa da cornice alla narrazione;
3) E balleremo l’amore: Una danza d’amore sotto un cielo di pioggia. Una fuga da un presente chiassoso, verso una dimensione Altra. Incontrando i versi di Pablo Neruda: “la parola è un’ala del silenzio, e il fuoco ha metà di freddo”;
4) Punto di corda: La città si umanizza, e palazzi, marciapiedi, insegne e boccali, cercano nuovamente la presenza di chi ormai non scende più in strada a viverli e tenerli svegli nelle notti turbolente. Tutto adesso è come in standby, e le autostrade e i quartieri sperano in un ritorno, magari quando andrà via il mattino sonnolento e si farà spazio ancora una volta un’altra notte.
5) Via della vite: In piano sequenza scorrono immagini e volti che appartengono ad un microcosmo dove l’incedere delle stagioni non intacca il calore espresso mediante il suono della vita.
6) Onda: L’incertezza di dove ci si troverà domani e di come si sarà. L’incertezza di chi si mette in viaggio con se stesso in relazione con il mondo, ma non sa dove andrà a finire.
7) Interludio: Parole e subconscio. Fra mutazione emotiva della realtà e realtà emozionale. Una visionaria descrizione allo specchio fra gatti randagi e whisky torbàti.
8) Mentre fuggivi via: Interno notte, in un club… una donna appare “nuda” -se pur vestita- agli occhi di chi la sta osservando. L’evidente fattore malinconico lascia presagire quello che sarà l’inevitabile epilogo di una storia alla quale è meglio non dare nemmeno un inizio. E gli occhi di chi osserva dunque si concedono e si arrendono al gusto elegante della resa e del bicchiere della staffa.
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Bardamù:
Alfonso Tramontana: voce, pianoforte, piano elettrico
Ginaski Wop: Voce, batteria e percussioni
(C) (P) Officine Farandula 2015
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