Mi fermo. Respiro. Sbuffo. Prendo fiato.
Ho contato fino a cento, più e più volte. Le ore mi si sono dileguate davanti. La mente si è raffreddata, i pensieri calmati. La rabbia è scesa, l’indignazione e la vergogna no.
Ora basta, fate silenzio. Tacete! Tacete e ascoltate: il vostro cuore (se è ancora sta in petto).
Avete parlato in tanti, troppi. Avete parlato a sproposito (quasi) sempre. Avete taciuto la verità per arrivismo e opportunità. O per ignoranza, perché sarebbe l’unica cosa a giustificarvi. Avete sparato minchiate, elevato a verità assolute delle puttanate. Avete parlato e pontificato con gli amici, al bar: investendovi del titolo di pensatori assoluti; quanto più lontani da un premio Nobel, tanto più vicini al qualunquismo becero. Avete dimenticato, ed è la colpa più grave, che quando si parla d’immigrazione, si parla di esseri umani. Persone in fuga da un posto malato che, un tempo, era la culla della civiltà. L’Africa, il Continente Nero, il luogo dove tutto è iniziato e dove ora a fatica guardiamo. Negli anni le abbiamo portato via tutto: risorse, diamanti, uomini, animali, dignità e futuro. In compenso l’imponente macchina capitalista del Mondo Occidentale ha esportato in quelle terre democrazia travestita da regimi dittatoriali, armi sotto forma di conflitti, rifiuti e fame. In pochi secoli, quello che era il fiore all’occhiello del nostro Pianeta, si è trasformato in una discarica a cielo aperto. Ci si è buttato dentro di tutto: lavoro nero, manodopera a basso costo, qualsivoglia traffico illegale, bombe, tensioni sociali, miseria e povertà. Ora è piena e il puzzo si fa forte. Turarsi il naso non basta più.
Biasimo chi parla di “rimandarli a casa”. Avete mai pensato cosa voglia dire veramente e in concreto? Rispedirli in quale casa? Quella da dove fuggono? Quella che magari è stata data alle fiamme, insieme all’intero villaggio, dai predoni di turno? Quella che non hanno più perché una bomba (occidentale) l’ha fatta saltare? Bisogna esser deficienti per credere che si giochino i risparmi di una vita in un viaggio lungo mesi, abbandonando moglie e figli (spesso), attraversando il Mediterraneo su delle zattere, per arrivare in un Paese dove corrono il rischio di essere rispediti indietro, solo per il capriccio di “venir qua a fare la bella vita” o per “rubarci il lavoro”. E qualcuno ebbe pure il coraggio di domandare perché partissero solo gli uomini, perché non si vedessero mai donne e bambini tratti in salvo dalle acque. Forse alludeva al fatto che questi farabutti avrebbero poi investito “a casa loro” i soldi guadagnati qua o, peggio ancora, chiesto allo Stato un ricongiungimento familiare. Pochi giorni dopo questa idiozia, una bambina nacque sopra un pattugliatore della Marina Militare, a dimostrazione che prima o poi la verità viene sempre a galla. Come è accaduto per i corpi delle centinaia di persone ripescate dopo il rovesciamento di un barcone, tra le quali si stimava un elevato numero di donne e bambini. Ma per gli instancabili ultra-nazionalisti e un po’ nostalgici del fascismo è sempre valido il motto di “aiutarli, sì, ma a casa loro: dialogando con il Governo locale (quale?) e silurando i barconi (quando sono carichi o prima?)”. Eresie da delirio di consenso elettorale sputacchiate da chi indossa la camicia dalla nascita. Poi c’è la paura, il miglior comburente al mondo. Alimenta roghi di odio e negazione, senza che ce ne sia un reale motivo. Hanno accusato i migranti di nascondere pericolosi terroristi ed efferati criminali all’interno delle bagnarole: quale metodo più rapido e sicuro, d’altronde, per entrare in Italia di soppiatto? Li hanno ritenuti responsabili del ritorno di alcune malattie e di portare l’ebola oltre i confini dell’Africa, anche se gli unici due casi italiani accertati l’hanno portata di qua su un Boeing (ed erano volontari italiani). Li accusano di rubarci, quotidianamente, una trentina di euro ciascuno, che servirebbero, invece, ad aiutare gli italiani in difficoltà: perché “prima gli italiani”, poi, se avanza, pure agli altri. Ce li hanno messi contro in una guerra fra poveri, alimentando un clima di terrore e disagio sociale che manco Isis (coi suoi scenografici video della Capitale) era riuscito a creare.
E noi, popolo bue (cit.), come al solito, ci dividiamo: tra chi li vorrebbe aiutare tutti e chi ospiterebbe solo i rifugiati. Con i primi che danno dei razzisti ai secondi (come biasimarli) e quest’ultimi che rispondono con il più tipico “ospitateli a casa vostra”, senza riuscire quindi a coniugare i due estremi e a fare qualcosa di concreto. Nascere oggi è ancora una questione di fortuna, forse molto più di quanto lo era nel Medioevo. Possiamo perdere tempo a battibeccare e scaricare responsabilità, ma nel frattempo la gente muore; oppure, possiamo guardarci dentro, riconoscere di godere di una condizione migliore e sdebitarci aiutando chi è meno fortunato di noi. Non si tratta di accogliere per espiare i torti dei nostri avi, in preda a un senso di colpa post colonialistico; si tratta di porgere la mano da uomo a uomo, nel più ampio significato di libertà, fratellanza e eguaglianza. Tre parole che risuonarono come grido di ribellione per l’Europa intera e che ora sono cucite sulla bandiera di un Paese che troppo ospitale non è. E sbatte la porta in faccia a chi bussa chiedendo aiuto. Che tutti facciano la loro parte, Italiani in primis. Ma il problema deve riguardare tutta l’Europa, altrimenti tutte le belle parole di Comunità sono solo contenitori del nulla più totale. Non ho soluzioni in tasca (non è il mio lavoro), ma sono stanco di veder gente affogare in mare cercando la salvezza nell’indifferenza generale. Sono stufo di sentire che non li possiamo aiutare tutti, ma solo alcuni, come se ci importasse poco che infondo si tratta di persone. È vero che non può l’Italia, da sola, far fronte a una così grande emergenza umanitaria ed è per questo che non voglio più vedere Paesi vicini che chiudono le frontiere e alzano muraglie. E laddove non c’è un ostacolo fisico, c’è una barriera mentale, ancora più alta da scavalcare, ancora più dura da scalfire.
Massimo Righetti
finalmente parole sensate!!!!
se penso a loro, penso che devono tornare tutti a casa che qua non abbiamo piu’ niente per loro …. poi certo , se la mettiamo sul fatto che siamo e sono esseri umani , per carita’ ….. pero’ come possiamo fare tutto da soli noi , l’ italia non sa badare neanche a se stessa !!!!
quella gente sta scappando …. e rimandarli a casa significa rimandarli a morire, di fame o di guerra ….
bellissimo post di Righetti
e allora cosa dovremmo fare??? prenderceli tutti a casa ….. non abbiamo modo di salvare tutti , ecco perche’ dovrebbe esserci l’europa in questi casi !
il problema che nessuno qui capisce, e che questo è esattamente ciò che l’Europa voleva …. ha da sempre foraggiato l’immigrazione, lo scopo è mischiare i popoli…. creare guerre tra poveri …. gettare nel caos il sud Europa, in modo da attaccare i diritti del “lavoro” e creare un Europa servile… manodopera delle elite finanziarie…
Ecco, finalmente qualcuno che dice la verità, le cose come stanno! Valter ha perfettamente ragione…. e Massimo Righetti non ce le ha mandate a ridire … per come sono le cose davvero, cioè per il fatto che si parla di persone…di esseri umani!
concordo con ogni virgola del Righetti ….. bravissimo! 😉
non avevo dubbi che su Uki si potesse parlare della realta’ …. e non da qualunquismo da bar!
complimenti a M. Righetti …. diccelo tu! ^-^
si si ok. sono persone, tutti lo siamo …. ma il problema rimane e va risolto !
si siamo tutti persone, audace conclusione , ma il problema da risolvere…… qui ben citato da Righetti, è che… “tu”… noi… nel senso che è stato l’ Occidente a rendere quelle persone dei profughi ! Siamo stati noi s farlo… e ora loro non sono persone come noi … loro muoiono come mosche s causa delle nostre politiche !!!
ce lo chiede L’ Europa …………..
una vergogna …. oggi noi raccogliamo ciò che abbiamo seminato per decenni … le guerre in medio oriente e l’immigrazione clandestina sono solo conseguenze delle azioni svolte dall’ occidente … infatti oggi l’europa non ha alcuna intenzione di risolvere la cosa, anzi ….. se questo schifo è l’ europa unita ………..
bel post di m. righetti, concordo in toto!
Parola d’ordine “Create il panico”…e cosi è! Non avendo quasi più nulla da portar via a questa gente…..hanno creato questo escamotage per tenerci tutti sotto il loro controllo…..Prima un gran caos….poi (prima o poi) una qualsiasi soluzione arriverà….. e ci diranno….”visto come siamo stati bravi noi!Stiamo lavorando per voi”……
Dobbiamo smetterla di provare paura….e fare posto ad emozioni più dignitose per un Essere Umano….forse,da subito,non possiamo amare ed abbracciare tutti i profughi che hanno parcheggiato sugli scogli….ma possiamo amare le persone più vicine a noi,il nostro prossimo….e a macchia d’olio…..si estenderà quell’Umanità necessaria per vivere in Pace…..Adesso tocca davvero a NOI fare la differenza!!!
sono d’accordo con te Flavia…
post ben fatto da M. Righetti… complimenti.