I Gatti Distratti Dalla Luce Negli Occhi e il loro unico sogno d’amore…

La storia di questa rockband è così bella, triste e romantica, che dovrebbe rimanere chiusa in un sogno che abbia la colonna sonora di questo disco

Come un qualsiasi giovane bellissimo diciassettenne dell’epoca, venni letteralmente invaso dalla musica di Davide Munno e soci. Un concerto dopo l’altro in piccoli club a Napoli, in elettrico, in acustico, e poi così preso da questa passione, li andai a cercare e poi trovare nella loro sala prove e studio di registrazione a Bagnoli, quartiere operaio di Napoli, dove avevo la mia cricca di amici e dove si andava a passare il sabato sera suonando nella loro sala prove.

All’epoca, a metà anni 90 I Gatti vantavano di aver già vinto Arezzo Wave e Rock Targato Italia con una demo all’attivo, una musicassetta che ho consumato. Si avviavano verso una strada che sembrava facile e naturale per loro a mio avviso, per la bellezza che trasmettevano attraverso la loro musica. Se vai a Napoli oggi e parli con qualche musicista quarantenne o cinquantenne, sicuramente ti saprà dire che conosce ed ama I Gatti Distratti Dalla Luce Negli Occhi, un gruppo fuori dai canoni dell’epoca, l’epoca dei 99 Posse, Alma Megretta, fuori dalla moda dei centri sociali o dalle mode imposte da quella cultura che doveva sembrare per forza anticonformista ed I Gatti erano anticonformisti nell’anticonformismo.

Dopo qualche anno il progetto si blocca per poi riprendere nel 2004 registrando nuovi brani. Nel 2016 Davide Munno ci lascia prematuramente, ed i suoi amici di viaggio, nello specifico Davide e Cristiano Della Monica, hanno rimesso a punto i brani all’epoca registrati, riarrangiandoli e producendoli anche insieme alla moglie di Davide Munno, Laura. «Una sequenza di canzoni fluite dall’inesauribile fonte creativa di Davide Munno e messe al centro del nostro triangolo in un cerchio», così i suoi compagni di vita scrivono fra le note del Cd Edito dalla “Funambolo” di Francesco Magnelli e Ginevra Di Marco. I brani hanno ricevuto un prezioso contributo da amici musicisti, che hanno fatto parte della storie de I Gatti Distratti tra questi Gaetano Munno, il fratello di Davide, che ha suonato le parti mancanti di basso insieme ad Ale Innaro (EPO, 24 Grana) e Fabio Piras (presente con un omaggio di basso stick), mentre Marco Di Palo ha aggiunto il violoncello, Lino Cannavacciuolo e Osvaldo Costabile il violino, Mario Capomazza, Pino Chillemi e Massimo D’Avanzo hanno arricchito il lavoro con i plettri e Charles Ferris con i fiati.

Da evidenziare la partecipazione di Ginevra Di Marco che ha regalato la sua voce nel brano che titola l’album. “Uno” è il primo e l’ultimo, e quindi unico disco di questo meraviglioso gruppo partenopeo che da sempre è stato fonte di ispirazione per molti cantautori e band che hanno conosciuto la loro musica, un disco che non lascia dubbi sull’immensa vena creativa di Davide Munno, autore anche dei testi.

Tutte le canzoni sono arricchite da atmosfere oniriche sia nella musica rock psichedelico che nei testi. Una perfetta commistione di suoni adagiati su una voce calda e calma che ha un modo unico nella sua morbida fluidità, arricchita spesso da cori che non distolgono mai l’attenzione sui brani, così come le chitarre che si intrecciano su ritmiche dolci ma rock al contempo.

Uno è un’unica poesia formata da undici tracce che scorrono piacevolmente solleticandoti la pelle nei mille colori donati e che quando finisce, hai voglia di ascoltare ancora. Significativa è la percezione che si ha del genio di Munno che non ha avuto la sua meritata riconoscenza in questo mondo inadatto forse a lui ma forse pure a noi, fatto di finti cantanti e conte di visualizzazioni su freddissimi computer. Probabilmente una coincidenza che sia uscito in questo anno terribile, l’anno del distanziamento umano e del bisogno irrefrenabile di amore e calore, dove invece le brutture sembrano prevalere assurdamente.

Uno” è proprio un sogno d’amore, un dare infinito senza volere nulla in cambio, una resa al fiume che sfocia a mare, un incontro nell’essere senza fronzoli, essere se stessi e basta. Un messaggio importante e maturo che solo pochi eletti potranno probabilmente capire ed amare profondamente.

Evangelos Voutos

Tracklist:
1. Domani mi regalerò un fiore
2. La prigione
3. Vita mia
4. Notti bianche
5. Canto nuovo
6. Margherite
7. Pensieri di una quercia
8. Uno
9. Anche per te
10. Senza frontiere
11. Redenzione

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