Intervista a Vansky, autore del romanzo “N.S.O.E.”

Il misterioso scrittore Vansky presenta un romanzo introspettivo che racconta il viaggio in assoluta libertà di sette personaggi, che si pongono l’obiettivo di riscoprire quei sogni che avevano dimenticato e che non avevano mai osato realizzare

Vansky è un bambino cresciuto con un grande sogno, e con una vita avventurosa dedicata ai viaggi e alla conoscenza, coltivando per anni la passione per la scrittura, per quel desiderio innato di riuscire a comunicare racconti ed emozioni che aveva dentro e che non riusciva ad esprimere. Attraverso il suo primo romanzo, “N.S.O.E.”, ha riportato l’attenzione su quelle voci che tutti abbiamo dentro e che ci parlano di emozioni sopite, di sogni accantonati, di desideri repressi, di gioie e sorrisi dimenticati

  • Ci presenti il tuo primo romanzo N. S. O. E.?

“N.S.O.E.” è un inno alla ricerca dei propri sogni, alla volontà di redimersi da una vita abitudinaria in cui si è smarrito il senso della bellezza e della meraviglia e di conseguenza della propria felicità. E’ un doppio viaggio che affronteranno i protagonisti del romanzo: un fisico attraverso i luoghi più spettacolari d’America, e un secondo viaggio più profondo e intenso all’interno delle loro vite, per cercare una redenzione tanto attesa.

  • Qual è il significato che si cela dietro al particolare titolo della tua opera?

Il titolo ha una doppia valenza. La prima Nord Sud Ovest Est, ossia il senso di smarrimento che proviamo nella ricerca di un nostro sogno, un crocevia all’interno del quale non capiamo bene la direzione da intraprendere ma solo la meta.
Il secondo significato, è il sottotitolo del libro Noi Scoveremo Orizzonti E Nuovi Sogni Ostinatamente Ebbri, l’invito a ricercare nuovi sogni, nuovi obiettivi per cui vivere.

  • Dal tuo romanzo: “Noi che siamo partiti con la nostra valigia piena di speranze, lasciando quello che ormai non ci rendeva più felici, perché non ci riconoscevamo più e perché desideravamo sognare ancora”. N. S. O. E. racconta la storia di sette personaggi giunti a un bivio della loro esistenza: Logan, Amber, Jacob, Brenda, Emily, Aberdeen e Kiki. Vorresti descriverci brevemente ognuno di loro?

Logan è un uomo colto, solitario, misterioso che parla attraverso i suoi gesti e i suoi silenzi. Amber è una spogliarellista, una donna dalla straordinaria bellezza ed eleganza, che cela molto di più oltre alla sua avvenenza. Jacob è un uomo distaccato e freddo, tormentato da un dolore lacerante a differenza di Aberdeen un ragazzo ricco e vanesio tutto incentrato su se stesso e sulla sua insaziabile voglia di divertirsi. Emily è una semplice casalinga, senza grosse ambizioni o progetti, che in vita sua non ha mai brillato in niente. Brenda è una pluripremiata astrofisica, dedita al lavoro, schematica, precisa ossessionata dai calcoli e dalla disciplina. Kiki è l’artista del gruppo, il pittore estroverso e folle, innamorato della sua arte, di tempere e colori. E infine il Pastore il personaggio più misterioso di tutti, colui che ha ideato il viaggio affinché tutti loro potessero riscoprire la bellezza dei sogni e di conseguenza della vita.

  • N. S. O. E. parla di sogni irrealizzati che non si riescono a dimenticare in fondo a un cassetto. Quali sono gli altri temi portanti dell’opera?

Si affronta il tema del dolore che ogni protagonista ha provato in vita sua, il tema del rifiuto e della sconfitta. Un’altra tematica sarà quella della morte che inevitabilmente entra in ogni vita, fino a chiedersi se è possibile realizzare un sogno ad ogni costo. Infine il tema dei rapporti umani che ci si instaurano all’interno di ogni gruppo, dall’amicizia, all’amore e a tutte le loro sfumature.

  • Quali sono le opere e gli autori che ti hanno influenzato maggiormente?

Ce ne sono diverse ma ne sceglierei una su tutte “L’alchimista” di Paulo Coelho, un libro incentrato su un viaggio che intraprende un semplice pastore alla ricerca del proprio sogno personale.

  • La tua identità è un mistero. Se si può sapere, perché hai scelto come pseudonimo il nome Vansky, e per quale motivo hai deciso di non palesarti?

Ho scelto di rimane anonimo per dare maggiore importanza alla mia scrittura più che all’autore e perché in fondo il mistero affascina tutti. Ho scelto il nome di Vansky su imitazione dell’arista Bansky che ammiro molto, e la cui identità è ignota.

  • Vorresti condividere con noi una citazione dalla tua opera che ti sta particolarmente a cuore?

“E se i vostri sogni non vi condurranno a ciò per cui avete sempre lottato, allora brindate al viaggio che avete fatto. Amate ciò che siete e come siete, imperfetti in un mondo che ci vuole invincibili”.

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