El Caracol –L’astronomia dei Maya e la fisima su Venere

Il prof.Romano asserisce che Venere avesse effetti psicologici sui Maya e sulle altre culture centro-americane, tanto da venerarlo anche con sacrifici umani

Un popolo lontano, nella storia e nella geografia. Un sito archeologico e testimonianze della loro attività. Una fissazione, legata all’osservazione astronomica. I popoli precolombiani non smettono di stupire riguardo le loro incredibili conoscenze astronomiche. E poi? Sacrifici umani… Ma come? Qualcosa non torna!

 

C’è un sito archeologico, dichiarato patrimonio dell’umanità nel 1988 dall’Unesco, nel territorio che un tempo lontano era occupato dai Maya. Il sito è quello a noi conosciuto soprattutto per la presenza della famosa piramide a gradoni chiamata “Kukulkan“. Questo nome deriva dal fatto che agli equinozi di primavera e d’autunno, nel momento della giornata corrispondete all’alba e in quello corrispondente al tramonto, lungo la scalinata si proietta un’ombra molto particolare, che ha la forma di un serpente piumato.

  • I Maya per cosa sono tanto famosi? Se ricordate tutta la questione relativa alla fine del mondo del 2012 e le profezie catastrofiche, viene facile pensare che questo popolo stanziato, secoli e secoli fa, in Messico nelle penisola della Yucatan, era formato da dei sapientoni, in particolare nel campo dell’astronomia (e oggi puntualmente incompresi o strumentalizzati… vedi il nostro articolo sul vero significato delle profezie Maya sul 2012) .
  • Ma oltre la piramide c’è altro? Tanto per restare in tema di astronomia, oltre la piramide c’è un altro importante edificio nel sito archeologico che è quello di un antico osservatorio astronomico che al suo interno presenta una scala a spirale, il che gli è bastato meritarsi il nome di “la chiocciola” (“El Caracol”).
    • Come è fatta “la chiocciola”? La pianta è circolare e il diametro è di 11 metri: si sviluppa sopra una piattaforma quadrata. Diverse fasi hanno caratterizzato la sua costruzione che hanno portato ad avere un edificio a due piani caratterizzato da 12 finestre al piano supertiore, predisposte appunto alle osservazioni astronomiche.
    • E come è decorata? Bhe, le decorazioni sono tipicamente Maya: il dio della pioggia, una forma umana circondata da piume, serpenti piumati e teste di guerriero.
    • Fuori dall’edificio: fuori dall’edificio ci sono delle coppe di pietra. Probabilmente erano riempite di acqua e così gli astronomi potevano determinare, grazie alle stelle che vi si riflettevano, il loro calendario.

Insomma, possiamo certamente affermare che i Maya edificavano le loro città orientandole lungo particolari linee astronomicamente significative connesse con i punti di levata e di tramonto sia del Sole che della Luna. Essi stabilivano la direzione degli assi delle loro città e quelli dei palazzi più importanti di esse, studiando il percorso diurno dell’ombra proiettata dagli edifici, dovuta al moto apparente del Sole sulla sfera celeste durante la giornata. Erano a dir poco fissati con le stelle…

 

Il nostro ‘eroe’ e la loro fissazione

Nostro è la definizione esatta. Infatti parliamo di un italiano. Era il 1999 quando il prof. Giuliano Romano, docente all’Università di Padova, pubblicò il suo libro dal titolo “I Maya e il Cielo“. Nel 2012 il professore partecipò ad una serie di incontri a Cortina d’Ampezzo dal titolo “A Cena sotto le stelle“. Qui espose, durante la penultima serata, la teoria riguardante il “Calendario di Venere“, pianeta particolarmente caro al popolo contro-americano. Infatti lo consideravano più importante del Sole e lo osservavano accuratamente e nel dettaglio.. era diventato una fissazione proprio! Un fetish per capirci! Sapete Venere per quanti giorni è visibile nel cielo mattutino? 260.. insomma, una bella quantità di tempo! Poi ci sono vari movimenti, con cui non vi tedierò, e per cui non è più visibile per un po’ di tempo. Dopo questi movimenti, torna ad essere visibile ma nel cielo notturno: insomma, si dà da fare!

In sostanza, Venere nel pensiero Maya era un dio maschile infausto e gli venivano attribuite spiccate valenze di tipo religioso come rappresentazione celeste del dio Kukulkan. Egli, a seguito di varie vicissitudini, innalzò una pira per distruggere se stesso, ma il suo cuore superò le fiamme e volò in cielo e diventò il pianeta Venere.

 

C’è anche dell’altro

Secondo il professore il pianeta Venere non era solo una fissazione perché osservato costantemente -i Maya avevano un Almanacco (il “Codice di Dresda“) con la descrizione dell’intero ciclo di Venere. In realtà era una fissazione anche psicologica. Se sia venuta prima la fissa psicologica o quella da voyeur non si sa. Tuttavia, dobbiamo sempre tenere a mente che, come affermava C.G. Jung, tutta la teoria astrologica si basa su questo principio: «La scienza cominciò con le stelle, nelle quali l’umanità scopri le dominanti dell’inconscio, gli Dei, cosi come le bizzarre qualità psicologiche dello Zodiaco, proiezione completa della caratteriologia».

Ebbene, pensate che i Maya erano così ossessionati dal pianeta Venere, come del resto gli altri popoli del centro America, che stabilivano di guerreggiare o meno in base agli stazionamenti di Venere rispetto a Giove, in quanto questo pianeta era considerato il dio della guerra, probabilmente.

Altro elemento legato alla mania di Venere: i sacrifici umani avvenivano quando il pianeta appare per la prima volta con la minima brillantezza.

Cos’altro ci dice Romano? Ci spiega, tra l’altro, anche il ruolo della Luna nel Calendario dei Maya, che pure conoscevano approfonditamente, tanto da poter prevedere le eclissi. Il cielo dei Maya inoltre, compreso lo Zodiaco e in generale, era abitato da diversi animali: uno scorpione, una specie di maiale, un giaguaro, un pipistrello, una tartaruga, una specie di squalo, un serpente a sonagli, ecc…

 

Non solo pianeti, ma anche incredulità e dubbi

Pensate che i Maya si fossero limitati ai singoli pianeti? Ovviamente no! Anche la Via Lattea (lo sapevate che forse è un passaggio per altre dimensioni?) era molto venerata, tanto che era chiamata “Albero del Mondo“. Nell’albero, fonte di vita, c’erano anche un gigante e un dio uccello. Un evento astronomico di importanza rilevante è il passaggio del Sole nella Via Lattea durante il solstizio invernale. Come si vede, i Maya avevano un bel giro di saperi e conoscenze. Erano sempre aggiornati sul piano astronomico, potremmo dire.

Allora le domande e i dubbi saltano fuori, i nodi vengono al pettine: ma è possibile che un popolo così avanti potesse praticare sacrifici umani? Quelle erano cose che accadevano nelle religioni ancestrali, in un primo tempo seguendo significati rituali dai valori simbolici altissimi fino a cadere poi alle mercé di strumentalizzazioni fatte dalle prime “castesacerdotali (i popoli precolombiani credevano che ‘tutto’ -terra, mais, luna, stelle e persone…- nascevano da corpi morti o sepolti, dita, sangue o teste degli dei che in principio si erano sacrificati per darci la vita -per questo l’uomo praticava poi i sacrifici umani… per ingraziarsi gli stessi dei. Anche il Gesù cristiano dovette sacrificarsi per salvare le anime degli uomini..), erano ancora tempi in cui i popoli non avevano consapevolmente trasfigurato un corpus di conoscenze esoteriche in linea con le vere leggi della natura… Al contrario però, i Maya vivevano su siti architettonici così avanzati che noi ancora oggi non siamo in grado di ricostruire in modo così perfetto. Conoscenze geometriche, architettoniche ed astronomiche avanzatissime non credo vadano poi così a braccetto con quelle usanze così retrograde, ancestrali e spietate, che infatti saranno immediatamente vietate non appena si cominciò a stilare un corpus di sapienze spirituali, esoteriche e cosmiche in grado di spiegare la Vita e l’universo secondo conoscenze ben precise e più attinenti alla realtà dell’ “ordine naturale”… le stesse però usate, in principio, per costruire i monumenti o studiare le stelle!!! Insomma, c’è qualcosa che non mi torna…

Ebbene, “La religione è l’oppio dei popoli” come diceva Marx, valeva anche per i Maya? Superstizione e credo religioso erano così radicati da giustificare ogni cosa? Tanto da far degenerare una società già avanzatissima? O quelle conoscenze erano solo per pochi? O gli architetti, gli ingegneri, gli astronomi e tutti gli altri uomini di cultura in realtà non appartenevano allo stesso popolo dei sacrifici umani? Oppure hanno improvvisamente capito come davvero “funzionava il mondo” (ma chi glie lo ha spiegato?) e cambiato quindi il loro modo di venerarlo? C’è qualcosa che non torna, forse, un tassello mancante…

Vai col romanzo e col film!

 

Roberto Morra

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> Il video di seguito, realizzato da Fernando Ocampo, mostra una splendida animazione in cui alcuni allineamenti, dall’osservatorio Maya di Chichen Itza, sono tracciati rispetto al Sole e il pianeta Venere:

 

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9 Comments

  • interessante certo la mancata connessione tra un popolo che aveva quelle conoscenze (in grado di costruire quei siti architettonici) e uno che faceva sacrifici umani senza più dare peso a quelle Sapienze….
    non c’è connessione tra scienze architettoniche ed astronomiche e superstizioni rituali in una società troppo lontana da quelle originali sapienze…

  • I Maya dell’origine sono qualcosa di meravigliosamente incredibile ….. brutto popolo invece quello dopo l’anno mille… non sembrano più gli stessi in effetti

  • penso che sia stato un problema di implementazione, ossia, qualcuno aveva insegnato loro alcune cose che però loro non furono capaci di implementare, da qui i disastri agricoli, l’incapacità di riconoscere quegli stessi segni scritti sui loro calendari, aspettavano sempre che qualcuno venisse a fargli la pappa. In caso contrario il loro comportamento sarebbe stato evolutivo e quella dannata marmaglia di Cortez sicuramente non li avrebbe decimati. La stessa fine la seguirono gli indiani d’America troppo preoccupati di seguire “il Grande Spirito” e non quello di evoluire. Prova ne fu che quando vollero sconfiggere le giubbe rosse lo fecero alla grande. Tra l’altro mancarono di coesione se non quando era troppo tardi. Tutto ciò però fa parte del passato e come insegna la Storia noi dovremmo farne tesoro invece di in modo arrogante pensare altrimenti

  • splendido articolo.. grazie… mi permetto di fare solo due osservazioni: la prima è che chiaramente le cronache sui presunti sacrifici umani (più che altro erano gli aztechi a praticarli) sono redatte da invasori europei che compirono un olocausto di qualche centinaio di milione di indigeni… seconda cosa importante da capire è che uno dei modi per distruggere LA VERA TRADIZIONE MESOAMERICANA, fu quella di introdurre presso di loro il calendario gregoriano, notoriamente basato sul nulla… si passò quindi dall’anabolismo spirituale al catabolismo materiale
    inoltre c’è da aggiungere che le “caste” sacerdotali e degli astronomi, facevano parte comunque di una elite che non aveva quasi nulla a che fare con la popolazione propriamente detta… un po come oggi un club bilderberg non è espressione della collettività ma della particolarità

  • Molto interessante e dettagliato! Un ottimo post! Grazie Ukizero! Sono un’appassionata della storia dei Maya tu mi hai offerto altre prospettive. Il fatto del contrasto tra mentalità scientifica e credenze di un popolo molto primitivo ti lascia delle domande che non trovano risposte! Buonanotte.

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