Chi ha paura dei Rosacroce? -Parte 2

I Rosacroce non esistono!

Abbiamo visto nella prima parte la nascita dei Rosacroce. Tutti ci saremo fatti la stessa idea: alla fine dei conti non sembravano avere cattive intenzioni, come mai però si sono rovinati, cosa è successo?
Eh, come posso dirlo… Semplicemente non è successo più nulla! Ma un attimo, cosa si intende? Riformulo la domanda: da dopo Lutero in poi cosa hanno fatto e come si sono sviluppati i Rosacroce storicamente? La risposta è semplicemente che dopo il movimento protestante sono durati il tempo di sfornare Cartesio e poi sono spariti!

Le domande davanti ad un’affermazione del genere sono tante: perché se ne parla ancora? Perché crediamo esistano ancora? Frances Yates dopo tutto è del secolo scorso, Édith Piaf faceva i concerti sempre con la collanina rosacroce al collo, quindi esistono ancora i Rosacroce o no?
Molto semplice. A livello strettamente storico i Rosacroce si rivelano al mondo nel 1614, il perché lo sappiamo bene. In molti sanno anche il nome del primo manifesto: “Il fama fraternitas Rosae Crucis“, seguito poi dal “Confessio Fraternitas“.

Cosa dicevano questi manifesti? Non ve la tiro per le lunghe, semplicemente raccontavano di se stessi come di un ‘Ordine’ incredibile, possessori della verità e conoscitori del mondo, invitando chiunque fosse interessato a prendervi parte senza indugio. Chiaramente la reazione del mondo nel 1600, mondo già interessatissimo all’alchimia ed all’esoterismo, fu più che stupita, fu sconvolta!

Le persone con gli occhi fuori dalle orbite si interessarono alla faccenda fino a due anni dopo, quando il teologo tedesco Johannes Valentinus Andreae scrisse le ultra famose “Nozze chimiche di Christian Rosenkreutz“, un libro oggettivamente di difficile interpretazione. Di cosa parla? Di un’avventura in un mondo molto, troppo, simbolico; certo non è possibile riassumerlo in due parole e neppure in due pagine. Vediamo se avremo modo di parlarne.

 

Dopo tutto questo però si perdono le tracce dell’Ordine. Andreae afferma che fu tutto uno scherzo la faccenda dei Rosacroce, i “manifesti” erano solo un modo di prendere per il naso l’Europa che non aveva perso tempo ad abboccare. Frances Yates poi con lucidità rivedrà la faccenda, tre secoli dopo circa, e sentenzia pesantemente: «I Rosacroce non esistono!».

Ma che gioco è mai questo? Come crede lei di spiegarci questa affermazione? Se andiamo però a vedere i documenti ufficiali che trattano di ciò o quelli contemporanei alla nascita dell’Ordine, ci renderemo conto che oltre all’episodio dei manifesti e notizie di qualche affiliato del 1600 non avremo molto su cui basarci. I più maliziosi diranno che semplicemente nella storia si sono voluti nascondere, la Yates (scusate se la tiro sempre in mezzo) invece dice che i Rosacroce altro non sono che un “Archetipo“.

Ma che cosa è un Archetipo? Un Massone risponderebbe “è il principio universale“, Platone direbbe “è l’Eidos“…. ma noi dilungheremo la spiegazione perché siamo noiosi! L’archetipo è un qualcosa di comune a tutti gli uomini, questo qualcosa è un’idea, come può essere l’associazione del Sole al Padre e della Luna alla Madre. L’archetipo è l’idea di riferimento di una moltitudine di oggetti e cose, la concezione pura che ne sta alle spalle. Se volete capire meglio questo argomento vi dovrò chiedere, per ora, di approfondire da soli, consiglio vivissimamente C.G. Jung. Purtroppo mi dilungherei troppo.

Comunque la Yates ci mette in guardia, afferma che i Rosacroce come vengono raccontati -sapienti, superiori, sopra tutto ciò che è lecito, quasi degli dei insomma- altro non sono che uno dei suddetti archetipi. Sono una delle tante idee che accomuna tutti gli uomini. Ogni persona dentro di sé ha, latente o meno, il concetto di un gruppo di persone che conosce i segreti del mondo“, che controlla e decide alle spalle di tutti ..e ancora l’idea di un gruppo di mistici, di santoni o semidei che conoscono le strade del paradiso e che vanno trovati.

A questa idea, gli storici e chi si divertì con i Manifesti, diede un nome: Rosacroce.

La Yates ha proprio ragione, quei Rosacroce non esistono. Esistono altri tipi di Rosacroce? Certo che sì, sono tanti e vari e tutti dicono di essere i migliori e tutti dicono di essere i discendenti di quel mitico Ordine (..poi fra di loro sussurrano di esserlo solo filosoficamente), tutti promettono e assicurano le chiavi dei segreti del mondo.

 

Vi prego dunque di non mischiare mai l’idea dei Rosacroce con le logge e gli ordini esistenti e di ricordarvi che i primissimi, quelli del 1600, altro non furono che un gruppo di ribelli alla Chiesa che cavalcarono il fascino di questa idea.

 

Ma quindi, i Rosacroce di oggi chi sono?

Claudio Del Conte

 .

.

> Chi ha paura dei Rosacroce? -part. 1

> Chi ha paura dei Rosacroce? -parte 3

 

Share Button
Written By
More from ukizero

Francesco Foschini de I Maiali: il rock e il sesso in cinque capitoli bollenti

> ACME: una rubrica che parla di erotismo attraverso le note più...
Read More

12 Comments

  • attenzione all’idea di spiegare i gruppi di controllo mentali come archetipi…. caspita che genialata! colpo basso ai gomblottisti!!! Wao!

    • si è vero,potrebbe anche essere plausibile, ma filosoficamente parlando però….anche praticamente molto probabilmente….ma ora attenzione a non ricadere nel gioco di generalizzare e catalogare (in teorie parziali)…..rimangono infatti pur sempre reali alcuni, a dir poco ombrosi, FATTI STORICI!!!!

  • Anche Edith Piaf ora???
    Incredibile…….
    E tutto quello che si è scritto e detto finora? La verità esoterica del Cristo, Dante, ecc….? Hanno pomoato tutto forse i Rosacroce di oggi!?

    Bel post.

  • bè, certamente i Manifesti massonici si ispirano ad archetipi… che poi essi stessi (o i massoni) siano archetipi, o ancor meglio le loro intenzioni, siano un archetipo…..è una prospettiva interessante, ma forse proprio perché include un messaggio universale portato avanti dagli iniziati fin dal principio. COSA siano realmente e dove si nascondano (o dove e in che modo si sono nascoste) queste logge invece, credo sia qualcosa di piu’ concreto, storico direi…
    in ogni caso adoro Del Conte….ci fa fare voli pindarici su questi complessi argomenti in un modo così semplice e chiaro che la cosa è a dir poco intrigante…

    • ma infatti qui credo si faccia una distinzione tra:
      la tradizione esoterica e filosofica autentica
      e le successive logge ispirate a quei manifesti…
      …….che evidentemente sono due cose diverse,come ha tenuto a sottolineare il bravo Claudio D.C.

  • Il problema e’ che le scuole teoretiche si sono sempre divise con spaccature interne…….comprese le scuole di illuminazione ed esiteriche ancor di più le religioni……..spesso divise in sette o versioni ortodosse, ecc…… Anche in politica accade lo stesso…. vedi come oggi il Pd si sta spaccando al suo interno secondo il tipico disegno massonico della “democrazia”…
    D’altronde il Dividi et Impera e’ uno dei modi di controllo dei signori del mondo……..

  • in ogni caso se solo fossero duranti il tempo per sfornare Cartesio….già hanno fatto tanto.
    grazie a C.D.Conte per queste splendide inchieste

  • mi piace tantissimo il fatto che dica che Cartesio è stato l’ultimo… infatti studiando bene tra le righe Cartesio si evince che egli ha racchiuso un codice segreto all’interno delle sue opere… ottimo articolo… la Yates era fortemente limitata…l’ho riscontrato quando parla di Bruno e lo confermo oggi.
    anche se per essere precisi precisi, forse l’ultimo vero rosacroce in ordine temporale fu Newton
    Bruno ebbe contatti con dei protorosacroce (Hellg in Svizzera)… Newton completò un percorso partito appunto verso la fine del 1500

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.