Esseri senzienti, autocoscienti e che, solitamente, emettono suoni comprensibili ai più: ecco i discendenti dell’Homo Sapiens. Ma cosa ha reso l’Homo Sapiens così sviluppato? L’evoluzione c’entra qualcosa oppure un gene, che non sembra essere il risultato di un procedimento evolutivo ma di un innesto improvviso, lo ha repentinamente permesso? La maggior parte delle nostre capacità e abilità si sono sviluppate col tempo e sono probabilmente state frutto di una lenta evoluzione. Ma le abilità originarie?
Signore e signori, ladies and gentlemen, oggi il nostro gradito ospite che ci torna a trovare è il DNA! (Applausi). C’è talmente tanto da sapere e conoscere sul nostro codice genetico, che fa di noi quello che siamo, ma potrebbe fare di noi anche di più, che non ci stancheremo mai di parlarne! Vediamo un po’ quali novità ci sono all’orizzonte: se in altre occasioni ci siamo intrattenuti sulle potenzialità future che il DNA potrebbe avere (potete cercare tra i miei articoli tutti quelli che ne parlano, compresa la recensione del film “Lucy”), ora ci vogliamo soffermare sulle potenzialità passate, o meglio su quel qualcosa che ha fatto sì che la potenza diventasse atto, passatemi il termine aristotelico, cioè cosa ha agito sul gene umano facendolo diventare quello che è adesso. Se qualcosa c’è all’origine, la domanda è questa: processo della sempre ottima e saggia evoluzione o innesto improvviso? Cosa ha determinato la svolta?
La scoperta
Edinburgo, “Istituto di Genetica e Medicina Molecolare“. Due anni fa (già due? Quando si dice meglio tardi che mai..) il dott. Martin Tylor ha fatto, insieme al suo team, una scoperta importante: un gene nel Dna umano che sarebbe legato allo sviluppo cerebrale del genere umano, poiché apparterrebbe ‘solo’ a questo genere, e non anche agli altri. Ma le notizione non sono finite qui!
A quanto pare questo gene apparse improvvisamente più di un milione di anni fa, in un arco di tempo brevissimo, ed era già perfettamente operativo e discendeva dal famoso Dna non codificante, bistrattato per tanto tempo ma poi riabilitato in seguito. Ed un altro motivo di riabilitarlo è proprio la presenza di questo gene che forse potrebbe risutare quel famoso anello poeticamente mancante.
Un po’ di ripetizione di genetica: i filamenti del Dna subiscono il procedimento di trascrizione e diventano filamenti di Rna che porta il messaggio del Dna, trascrivendo l’informazione genetica. Quel famoso Dna bistrattato sarebbe del Dna non codificante, cioè non soggetto alla trascrizione e quindi ritenuto poco utile.
Il protagonista di questa storia ha il nome di gene “miR-941” che è poco romanzesco e affascinante, ma tant’è… questo personaggio sarebbe comparso milioni di anni fa dopo la presunta suddivisione fra uomo e scimpanzè… ah, quindi niente anello mancante… però figo uguale, non credete? Scopriamo cosa ha fatto questo gene.
La figaggine del gene miR-94, lasciando perdere che il nome è tutt’altro che figo
Sicuramente che questo gene abbia delle origini assolutamente sconosciute, almeno per il momento, è una cosa affascinante. Ma nella pratica il gene è figo perché avrebbe dato un’accellerazione fantastica al processo cognitivo del nostro cervello.. insomma una sorta di bevanda energetica che “ti mette le ali”.
Questa scarica incredibile avrebbe dato una spinta fortissima alle capacità cognitive e del linguaggio del nostro cervello. Insomma il gene dal nome poco figo, che cela la sua natura potentissima dietro un poco esaltante nomignolo quasi militare, ci avrebbe fatto quello che siamo: senza di lui saremmo ancora ad uno stato evolutivo molto basso.
Un po’ di storia di evoluzione umana
Ok però dai, calmiamoci, facciamo un bel respiro, evitiamo di gridare al miracolo e riflettiamo con calma. Facciamo il quadro della situazione in modo corretto. Rewind: l’origine dell’umanità sarebbe databile a 200 o 800 mila anni fa… insomma tanto tempo. C’era una volta, tanto e tanto tempo fa, l’Homo Sapiens che, rispetto ai suoi precedenti, si era distinto in modo particolare, per una maggiore quantità di capacità sviluppate, intellettive e materiali. A quanto pare il nostro eroe non sarebbe stato una normale evoluzione, per quanto incredibile, dei suoi progenitori, Homo Erectus, Homo Abilis e Homo Rudolfensis. Sembra che Sapiens, insieme all’Homo di Neanderthal, siano stati qualcosa di assolutamente nuovo, differente ed autonomo. Ad un certo punto si segnala la scomparsa dell’Homo di Neanderthal e l’Homo Sapiens si è definitivamente evoluto dando vita a quella che possiamo chiamare civiltà. Tutto ciò accadeva 50 mila anni fa.
Non solo gene dal nome poco affascinante
Ragazzi, il gene non era solo. Non ha potuto fare tutto con le sue sole forze. Se c’è una cosa che abbiamo imparato da “Buffy l’Ammazzavampiri”, da “I Cavalieri dello Zodiaco” e molte altre serie tv e cartoni animati, è proprio che le cose si fanno meglio in gruppo. Sviluppo del linguaggio, pensiero simbolico e coscienza di se stesso, sono stati resi possibile dalla bevanda energetica miR-941 unitamente all’abbassamento della laringe. Questa, abbassandosi –siamo su un piano anatomico, ha reso possibile l’allungamento del tratto faringeo ed è stato questo a permettere di emettere suoni e propagarli tramite le corde vocali. Anche questa modificazione della struttura anatomica dell’uomo è stata quasi improvvisa. Chissà che non sia stato proprio miR-941 ad innestarla. Ma ovviamente ciò che c’è di meglio è il frutto di un rischio: il rischio era quello di morire soffocati. Eh già: se il tratto faringeo si abbassa, non si può respirare e mangiare allo stesso tempo. I neonati invece possono farlo, perché la laringe non si è ancora abbassata.
Conclusioni
Allora: un passo avanti molto lungo che ci ha proiettato in uno stato evolutissimo rispetto a prima… chi l’ha voluto? Non è stato un lento processo. Qualcuno ci ha messo lo zampino? Si nasconde un progetto (magari “alieno”) dietro questo incredibile passo in avanti?
Ricapitolando: sappiamo che l’uomo grazie al gene miR-941 ha avuto accesso ad uno stadio evolutivo caratterizzato da una maggiore capacità di linguaggio, coscienza di sé, del proprio corpo e tanto altro. Tutto questo grazie alla modifica della laringe che, anatomicamente parlando, ha permesso di produrre suoni. Una conclusione certa non c’è, mi dispiace ammetterlo, ma solo il tempo o qualche straordinario evento ci dirà cosa ha causato tutto questo.
Roberto Morra
Qualcosa di ancora inspiegabile è successo. Tanto la storia dell’anello mancante è ormai anacronistica….
Ottimo articolo del Morra
E quindi chi potrebbe avere impiantato questo gene?
Anunnaki? Gli elhoim biblici? Coloro che dal cielo scesero sulla terra? Tutto scritto nelle tavole sumere
Questa scoperta sta dimostrando l’intervento alieno! Chi potrebbe aver innestato un gene del genere? Esperimenti genetici descritti da Biglino secondo la traduzione letterale della Bibbia!
Si, ma anche no.
In fondo si sono creati due ceppi (Neanderthal e subito dopo Sapiens)…. la natura potrebbe aver fatto un balzo quantico…. e poi la natura così potente delle nuove abilità acquisite hanno fatto il resto!
C’è qualcosa che non torna… i libri vanno riscritti già dalla datazione dell’origine dell’umanità come segnalato anche da Morra: non si tratterebbe di 200 mila anni fa, forse sono 800, cosa che aggiunge problematiche sulla verità della nascita dei Sapiens
L’uomo ha indubbiamente qualcosa in più rispetto agli altri animali, che nonostante tutto col passar del tempo non sembrano proprio avvicinarsi alla “coscienza di se” che ha appunto acquisito l’uomo
Un essere unico nel suo “genere”, l’unico in grado di modificare l’ecosistema circostante. O l’evoluzione ha fatto davvero un balzo quantico o c’è dell’altro…
Veramente interessante!
Si pensi alla teoria di alcune scuole di illuminazione riguardo i 46 + 2 cromosomi del genere umano, grazie ai quali si può raggiungere uno stato evolutivo in cui il DNA dell’uomo abbia, appunto, due cromosomi in più rispetto agli attuali 46, lasciando quindi l’attuale stato disarmonico per passare alla quarta dimensione….è forse questo un balzo quantico?
mmmh…non saprei,il discorso è che anche in questo caso si prevde un lasso di tempo evolutivo, invece per il gene miR-941 la cosa è stata immediata…questo è inspiegabile (?)