“Presenti a sé stessi”, presenti a migliorare il mondo

[ Dialogo ]

La società e la vita di tutti gli uomini è viziata da ogni loro singola frammentazione inconscia, quasi sempre debitrice di un bisogno esistenziale inatteso. Tutti noi, chi più chi meno, è succube di queste istanze pluralistiche interiori che rendono la “personalità” una “maschera” alla mercé di irrisolti psichici mossi da subpersonalità, in un certo qual modo, narcisiste, masochiste, ossessive o paranoidi…
Ebbene, secondo tanto gli scienziati quanto i saggi delle Tradizioni mistiche, se nel Passato non abbiamo indirizzato la nostra Volontà, finendo per soffrire, allora a quel punto non c’è più possibilità di fare nulla, ciò che è stato seminato non può essere cambiato. Allora, non ci resta che tornare al Presente avendo imparato la lezione e agire più consapevoli. Tutto il resto va lasciato andare.
Per migliorare questa condizione è necessario lavorare su sé stessi e munirsi di una più corretta, lucida ed equanime visione delle cose. Ci vuole più sensibilità e meno emotività.
Nondimeno, siamo responsabili anche di tutto ciò che non facciamo per cambiare le cose, mentre ci riscattiamo e ci giustifichiamo dall’alto dei nostri giudizi. Di fatto il Male è dentro ognuno di noi, errare è umano, ma a quanto pare dar la colpa agli altri lo è ancora di più.
Eppure, il vero “Avversario” è sempre stato dentro di noi. Se non c’è pace nell’uomo, non c’è possibilità di pace nel mondo.
È la nostra inconsapevolezza a creare i peggiori orrori di questo mondo, per cui, inesorabilmente, tutti noi ne pagheremo un prezzo.


UKI: A quanto pare chi ha potere perde la caratteristica fondamentale degli esseri umani: l’empatia. E questo è l’inizio di ogni tragedia.
ADAM: Avevi forse dubbi?
Ora che ci penso un esperimento del 2006 di Adam Galinsky, professore alla Northwestern University dimostra che il “potere” potrebbe rendere le persone meno inclini a vedere le cose dalla prospettiva degli altri (e quindi mettersi nei loro panni).
Ecco perché il celebre storico americano Henry Adams definiva il potere come «una sorta di tumore che finisce con l’uccidere la compassione della sua vittima».
UKI: Possiamo allora dire che la più grande cazzata fatta dall’uomo è stata quella di consegnare la propria libertà di scelta, e di pensiero, a gruppi élitari di megalomani viziati! E quindi consegnarla oltretutto a “modelli di potere razionalistici” che hanno finito per istituzionalizzare il potere – “sistemi” che non vengono mai collaudati dall’immaginazione creativa della Ragione o dall’Intelletto simbolico e sottile per intenderci, piuttosto vengono insensibilizzati da un “razionalismo” votato ad una logica totalmente esacerbata, deterministica e arbitraria.
ADAM: Cosa che ha portato alla formazione di spregiudicati convenzionalismi di potere a dir poco chiusi in sé stessi.
UKI: Ma d’altronde è ovvio… senza la sensibilità del “cuore” e senza un’integra ed etica “ragione” si rimane tutti scollegati!
ADAM: Tutto ciò è deludente. Come l’inevitabile avvento del disco “commerciale” della nostra band preferita.
UKI: Non solo, poiché circondati e pressati, alla fine finiamo tutti per essere complici del Sistema e manierati come scatolette di sardine preconfezionate, e quindi etichettati e giudicati.
ADAM: È un meccanismo che ci fagocita. Vedi appunto l’offerta nel campo dell’intrattenimento (che dire Arte mi sembra troppo), dove oggi si considerano certi dozzinali cantanti come degni di nota o di recensioni ‘da grido’ solo perché “produttori Social” di Hype, solo perché raggiungono strabilianti numeri da mainstream!
UKI: E incredibilmente tutti vanno pazzi per quella musica! Ma non c’è un vero senso nel fare musica e c’è ben poco di autentico, è solo adesione e visibilità.
È così ci ritroviamo tutti a fare le stesse cose, tutti in fila allo stesso sportello.
ADAM: Già, improvvisamente, a tutti piacciono le stesse mode, come fosse un’ipnosi collettiva! Ma nel “mercato” dov’è l’origine della “domanda” e dell’“offerta”? Dov’è la libertà di essere sé stessi sempre e alla stregua di tutto? Indipendenti dalle logiche di mercato…
UKI: Il “profitto” è il vero metro di giudizio e di riferimento. Avevi forse dei dubbi? Tutto è competizione e profitto, ovvero gioie e dolori di questa caverna platonica. In tutto questo attualmente impera il peso del neoliberismo, un qualcosa che non è più tanto un paradigma economico ma una vera e propria istanza politica!
ADAM: Ricordo che già nel 1969 uno studio della Commissione Nazionale Americana sulle cause e sulla prevenzione della violenza, affermava che non è tanto la privazione quanto il progresso economico ad aumentare frustrazione e violenza…
UKI: Certamente, si chiama “deprivazione relativa”: ci fa sentire inadeguati nel confronto con l’Altro, nella continua ed estenuante competizione alla ricerca di una qualche astrusa gratificazione e brama mondana.
Nel costruire la nostra civiltà sociale abbiamo sbagliato tutto!
ADAM: In poche parole, l’Ego si è impadronito delle nostre anime, siamo tutti genuflessi di fronte questo “dèmone”…
UKI: È un’identificazione “contrattuale” tra “maschere sociali” che finisce per ingabbiarci… “ruoli” che ci cambiano pelle.
È un’insieme di triggers che rilascia solo un’avida “zona di comfort” per ogni accidioso cittadino, seducendolo, spingendolo ad alienare il suo inevitabile mal di vivere in cambio di sempre più becere distrazioni di massa..
ADAM: Che paghiamo pure!! Mah!?
UKI: Tutto si paga, anche la felicità!
C’è un legame apparentemente indissolubile tra condizioni economiche, realizzazione personale e profitto, con l’idea di felicità che ci hanno propinato nelle ultime epoche, soprattutto da qualche decennio.
ADAM: In effetti sembra proprio che questa idea di felicità come “realizzazione personale” è, per sua natura, classista – oltreché un fraintendimento che la rende una grassa boiata! Voglio dire, il possesso materiale che genererebbe la felicità (come subdolamente prescrive il Liberismo) è necessariamente legato a delle condizioni preesistenti di benessere economico, ed è quindi una condizione elitaria!
UKI: Bravissimo! Infatti oggi la società non soltanto ci impone dei modelli, ma pretende che ci impegniamo per ottenere anche quelli più irraggiungibili, intrappolandoci con la sua promessa: la felicità. Ecco che i nostri modelli aspirazionali sono diventati quelli che “ce l’hanno fatta”…
ADAM: Che seppur con qualche eccezione, alla fine sono sempre quelli con maggior accesso alle risorse.
UKI: Prima dell’Illuminismo, la felicità non era considerata un obiettivo raggiungibile, ma consisteva semplicemente nell’aderenza ai valori predominanti della comunità/società. Negli anni Sessanta la controcultura ha portato a ribaltare questa concezione e a “democratizzare” la felicità, facendola coincidere con l’idea di libertà. Negli anni dell’edonismo raeganiano, o durante la Margaret Thatcher in Gran Bretagna, la pubblicità e le aziende hanno però fagocitato questa aspirazione, rendendola un imperativo e confondendola con il successo lavorativo e, di conseguenza, con il benessere economico.
Ecco che quella che William Davies chiama “L’industria della felicità” ha come conseguenza finale soltanto quella di avere dipendenti più produttivi e bambini più competitivi, che a loro volta diventeranno lavoratori instancabili con il sorriso sempre stampato in faccia.
ADAM: In effetti la felicità è diventata un dato misurabile che spesso viene sovrapposto ad altri indicatori economici. È una schifezza!
UKI: Lo Stato, la democrazia, le istituzioni sociali, sono certamente indispensabili, ovvio, ma quello che proprio non ha funzionato nel corso dei secoli, sono state le modalità con cui la psicologia umana le ha deformate in preda al proprio bisogno di sicurezza, identità e appartenenza, portando l’esistenza civile a fissarsi secondo un’univoca società palliativa, consumistica, chiusa, costrittiva e presto dispotica.
ADAM: Per questo motivo, oggi, chiedere ad esempio a qualcuno quale sia il partito a cui appartiene, è in un certo senso come chiedersi in che modo ci si vuole ‘imballare’, soprattutto mentalmente..
UKI: Infatti è una domanda tipica di chi ancora proprio non si rende conto di vivere in un teatrino, in un “recinto convenzionale” costruito dal peggio dei cervelli della razza umana, mi viene a questo punto da affermare. Molti filosofi, psicologi e sociologi oggi affermano che a governarci sono il narcisismo e l’ignoranza dei peggiori di noi.
ADAM: Ed ecco che arriviamo a quello che Dacher Keltner, docente di psicologia all’Università di Berkeley, definisce il “paradosso del potere”. Quando le persone raggiungono il potere, perdono (o sarebbe meglio dire: il loro cervello perde) alcune capacità fondamentali nella vita di tutti i giorni. Il potere può rendere meno empatici, meno pronti a capire gli altri e, probabilmente, meno interessati ai loro problemi.
UKI: Guarda cosa è accaduto tra U.S.A. e Iran a gennaio. Mentre noi ci scorniamo anche solo per sopravvivere, quelli dei piani alti, per i soliti interessi, hanno invece rischiato di far scoppiare addirittura una guerra mondiale! Ma di cosa vogliamo parlare?
ADAM: Sono totalmente scollati dalla realtà del loro popolo, cazzo! Così come lo erano i Re nei confronti dei sudditi!
UKI: Perché il conflitto è da sempre dentro ognuno di noi, ed è ancora irrisolto.
Ecco che il paradosso del potere è riscontrabile nel Parlamento, ma anche nelle squadre sportive o in qualsiasi altro luogo di lavoro…
ADAM: La Democrazia sembra proprio non avere speranze.
UKI: La matrice formale e istituzionale delle società è oltremodo costituita da tante piccole cellule che corrispondono alle “categorie”, ai gruppi – che purtroppo non considerano le linee guida archetipali della condizione umana, ma anzi, seguono direttive narcisistiche, possessive e utilitaristiche.
ADAM: Quindi chi vive inconsapevole, come un’automa, questi condizionamenti e modelli sociali, è come se vivesse la vita che gli appiccicano addosso gli altri?
UKI: Certo! Fai caso ad esempio a chi cade in questa trappola e a come deve per forza attribuirti un’etichetta. Non riuscirebbe a concepirti senza. Se sei Rap non sei Pop, e oggi mi verrebbe quasi da dire che se sei Indie non sei Rock! In generale accade che se qualcuno non riesce ad attribuirti un’etichetta in base ai tuoi comportamenti, la sua zona di comfort va in “dissonanza cognitiva” e te ne attribuisce una in base alle sue convenienze. È un’economia di pensiero; approfondire è faticoso…
ADAM: Hai ragione! Tant’è che oramai “immigrato” è sinonimo di ‘straniero pericoloso’, c’è poco da fare, è un pensiero semplice, utile! Allo stesso modo per i piddini io sono un leghista se critico una loro scelta, mentre per i leghisti sono magari un renziano se non appoggio una loro decisione, oppure sono un complottista se critico l’Europa.. nessuno sembra più in grado di discernere l’uomo che ha espresso una sua opinione dal partito o movimento che lo rappresenta.
UKI: Ed in realtà hanno ragione. La fisica quantistica, in effetti, ci ha insegnato che è l’osservatore che determina l’osservato. Se una particella subatomica si comporta da onda o da particella lo decide proprio l’osservatore, osservandola. Questo meccanismo ci frega a tutti!
ADAM: Allora è per questo che io sono di volta in volta un pentastellato, un leghista, del Pd o di qualsivoglia partito a seconda del pensiero di chi osserva per giudicarmi!
UKI: Il giudizio è il nostro più devastante “difetto mentale” che distorce la corretta visione della realtà! Il Buddhismo ad esempio chiama questa incapacità di riconoscere il vero ‘stato delle cose’ “Ignoranza”, stesso concetto apparteneva alla Gnòsi – per capirci si tratta del concetto orientale di Maya. Tutto ciò sta nelle allegorie sullo “Shaitan/Satana”, l’“Avversario”, ciò che è stato tramandato col simbolismo del “Diavolo”, da “diaballo” che significa “separare”. Avere una visione frammentata ed esclusiva della realtà è la “caduta” dell’essere umano dovuta alla sua mente, o meglio, alla “visione parziale” (perché tendenziosa, condizionata e autoreferenziale) della sua mente egoica.
Di fatto il male è dentro ognuno di noi, errare è umano, ma a quanto pare dar la colpa agli altri lo è ancora di più.
ADAM: Questo fatto è tremendo! Ci rivela che tutto ciò in cui crediamo è tale solo in base ai nostri pregiudizi, mica basato sulla realtà di ciò che quella cosa è veramente!
UKI: Tutto si gioca tra Essere e Non Essere, tra Vero e Falso. Invece a noi ci piace solo giudicare, parlare, sparlare… è un diabolico sport nazionale!
ADAM: Ci fa sentire sul pezzo, ci rende importanti, ci illude di contare qualcosa… Un po’ come oggi accade coi trapper: ce n’è uno che incide un disco, e tutti gli altri a dire come lo avrebbero fatto meglio!
UKI: Il problema è che noi giudichiamo secondo parametri che sono nostre soggettizzazioni, mai sulla base di chi è o cosa prova davvero l’Altro!
ADAM: Ma allora amico mio, qual è la domanda che tutti dovremmo porti se volessimo davvero capire chi sei o chi o cosa potrebbe sollecitare le tue preferenze?
UKI: Mmmh… la domanda corretta da fare è la seguente:
“Uki, chi sei prima che ti osserviamo?”
Ed ecco la risposta: “Sono Uki, padrone di me stesso e fratello del resto dell’Umanità, la cui condizione non rimane mai separata da un comune Destino a cui, nondimeno, io potrò contribuire solo seguendo i miei talenti e potenziali qualità”. Questo sono Io, prima del vostro pensiero critico e giudicante.
Se ci pensi bene, si tratta di un fatto di natura, qui c’è poco da ribattere, tant’è!
ADAM: In parole povere chi rispetta questa visione universale posta sul Bene dell’essere umano e sulla Giustizia collettiva, allora può essere un tuo delegato politico?
UKI: Esatto. E puoi ben capire che è per questo che non trovo soddisfazioni di questi tempi…
Che poi, per quanto mi riguarda, basterebbe anche solo far funzionare la nostra Costituzione. Infatti, esiste una sensazionale intrusione Umanistica all’interno della Costituzione italiana: la parte riguardante i “Diritti Fondamentali e Inalienabili dell’Uomo” non è altro che l’espressione, a livello costituzionale, delle cosiddette “qualità” dell’“Essere”!
La Legge più importante che dovrebbe ispirare tutto il mondo politico e civile, sta’ nell’ “Articolo 3”, in cui si parla di “Uguaglianza Sostanziale”: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale, ecc… che impediscono il pieno sviluppo della persona umana». E ripeto: “umana”!
ADAM: Quindi la Costituzione è chiamata a contrastare tutto ciò che impedisce lo sviluppo delle “qualità” e dei talenti delle persone?
UKI: C’è di più! Secondo quelle parole nel nostro Stato dovrebbe essere obbligatorio, per Legge, promuovere iniziative atte allo sviluppo di tutti i talenti di una persona, e modellare oltretutto la società, l’economia, ecc… in funzione delle specifiche potenzialità umane, ergo dell’Io di ogni individuo!
Ok, che ve lo dico a fare, qui scatta la risata…
ADAM: Ahahah!! Altro che utopia!
Insomma, mi sembra di capire che oggi non si può pretendere un’effettiva indipendenza o il benessere sociale del proprio Paese, se prima non si è raggiunto un certo livello di consapevolezza collettiva – oltre ad un autocontrollo personale di sé stessi per mezzo di una lucida visione “reale” delle cose e dei propri sentimenti.
UKI: Ovvio! Se abbiamo bisogno di identificarci in un movimento o in un partito, e non siamo padroni di noi stessi, difficilmente potremo monitorarlo obiettivamente o anche solo riuscire a contribuire all’autoaffermazione del nostro Paese. Lo stesso vale per le Religioni: se abbiamo bisogno di un’Istituzione per avere compassione, allora significa che in verità ne siamo privi, significa che non siamo umani!!! E per questo ciechi di fronte i soliti integralismi!
ADAM: E loro lo sanno… anche se solo inconsciamente, visto ormai il modo condizionato di approcciare alla realtà e alla vita in cui sembra cadere ogni persona..
UKI: Ti basti vedere i livelli di imbecillità raggiunti oggi con questa storia del Corona Virus. I giornalisti oltre ad essere immersi in questa nostra inconsapevolezza generale, sono automatizzati a lavorare secondo certi schemi. I giornali devono mirare alla pancia per far abboccare le tasche del consumatore… i titoli allarmisti del mese scorso sono all’ordinarietà delle loro tecniche professionali.
ADAM: E la successiva psicosi una naturale conseguenza della nostra incapacità di discernere e vigilare sulla nostra pancia!
UKI: Una fame compulsiva di riscatto che ha svelato ancora una volta la natura terrestre dell’essere umano, che a differenza della sua natura spirituale – occultata e relegata nell’inconscio – si nutre meramente di paura e prevaricazione. È un retaggio del nostro cervello rettiliano.
ADAM: Insomma milioni di anni di evoluzione per ritrovarci ancora al becero livello della ‘sopravvivenza’.
UKI: È un fatto che la vita terrestre sopravviva mangiando altra vita!
Infatti non riusciranno a realizzare uno stato di ben-essere nazionale o internazionale, né i sacerdoti o i Papi né tantomeno i politici. La storia insegna.
ADAM: E in ogni caso non ci siamo mai riusciti neanche tutti noi in quanto popolo!
UKI: Ci potranno riuscire semplicemente degli uomini consapevoli di loro stessi, liberi emotivamente e lucidi mentalmente. Vedremo mai questi eroi/dèi calcare il nostro pianeta?
ADAM: Al momento qui l’hanno ammazzati tutti!
UKI: Quello che devi capire è che, in fondo in fondo, non c’è differenza tra voi e i potenti! Tutti calchiamo lo stesso teatrino. Tutti siamo psicologicamente succubi di un certo utilitarismo antroporiferito! Tutti cadiamo, perché la nostra natura è contaminata da secoli di incuranza nei confronti del nostro “profondo”, di ‘chi siamo’ veramente! Ecco che chiunque può divenire uno spietato arrampicatore sociale se sottoposto alle giuste tentazioni (e anche questo è dimostrato da studi di Psicologia Sociale).
ADAM: L’unico scarto tra noi e loro è solo l’accesso alle risorse! Facile vincere facile… per loro!
UKI: Ultimamente ero giunto, per forza di cose visto l’andazzo di questi tempi, a tenere sott’occhio se non altro i Programmi presentati dai politici, chiunque essi siano, l’importante era ritrovare un qualche senso etico…
ADAM: Be’, mi sembra un approccio usato come palliativo dettato dalla disperazione…
UKI: Sicuramente… o se non altro per la ‘Pazienza’ (intesa come “valore”) che mi ha insegnato a deplorare il peccato ma non il peccatore.. quello in effetti non spetta a me! In fondo siamo tutti dei disgraziati in questa valle di lacrime.
Così, ho iniziato a cercare intorno a me direttamente i contenuti, quelli veri!
ADAM: Se vabbè, un vicolo cieco…
UKI: In effetti…
Nondimeno, nel teatrino illusorio del tessuto sociale, quel compromesso di cercare i contenuti oltre i pregiudizi per cercare di essere in qualche modo più funzionali, appare tuttavia sempre bistrattato dalle masse… che invece come pecore si legano al pastore, che dice di salvarle dal lupo ma poi se le cucina senza indugio.
Eppure questa cosa di andare oltre il leader o il partito credo sia una saggezza, squisitamente buddhista, che ci consentirebbe almeno di monitorare la coerenza intellettuale di ciascun politico..
ADAM: Ma non era proprio questo il potere dato al popolo dalla Democrazia???
UKI: Vedi che non sei del tutto scemo!
ADAM: Ma quale arma, vera, abbiamo noi cittadini?
UKI: Non certo scendere in piazza!
ADAM: Già, tanto le manifestazioni vengono sempre strumentalizzate e disinnescate…
UKI: Ci dobbiamo rendere conto che poiché in questa società siamo considerati solo come “consumatori”, il nostro vero “potere” non lo esercitiamo nella cabina elettorale una volta ogni tanto, ma ogni giorno , dando o rifiutando i nostri soldi a chi ci vuol vendere qualcosa, che sia materiale o immateriale… Il boicottaggio di merci, mode, benzina, banche, ecc… è quindi l’unico mezzo che funziona veramente. Dobbiamo colpirli nella tasca, non al cuore, che tanto neanche ce l’hanno!
ADAM: Non votare, non consumare… e tutto si bloccherebbe! Ce lo dimostra oggi questa pandemia, dopo neanche dieci giorni di fermo l’intera economia ha iniziato a crollare!
UKI: Tuttavia sta’ proprio qui il problema! Non sapreste vivere neanche mezza giornata senza la vostra Tv, uno smartphone, decine di spie accese per casa o la vostra brioche preferita… E non sapremmo mai metterci d’accordo tutti insieme contemporaneamente. D’altronde ci è voluto un attimo dal passare a linciare i neri e i musulmani a inveire contro i cinesi… Stiamo rischiando di buttare nel cesso anche questa occasione portataci dall’attuale crisi!
ADAM: Infatti la gente sposa solo un certo Partito, alla fine non andrà fino in fondo nell’informarsi su fatti alternativi perché accecati solo dalla loro fede partitica, o perché sicura ad esempio che i politici dell’altro schieramento non faranno mai nulla di buono o di ciò che hanno promesso…
UKI: E per la maggior parte delle volte non hanno tutti i torti eh! Però questo preconcetto, queste visioni ‘a scomparti’, stanno rischiando di sdoganare solo “forme pensiero” ancora una volta meramente pregiudiziali e già precostituite, e che in seguito risulteranno molto difficili da riconoscere a dispetto della “Verità” per uno spigliato svolgersi della politica. Anche perché è un atteggiamento che favorisce i cialtroni, ma di buona presenza, che ti conquistano fino a renderti schiavo delle loro idee… cosa che non fa che sminuire chi cerca invece di ragionare, forte delle proprie competenze (che però non fanno Hype)!
ADAM: Concordo! Vedi quello che è accaduto al “gomblottismo”, ormai divenuto quasi un ridicolo e imbarazzante ricettacolo di decerebrati creduloni senza alcuna competenza! In generale oggi, tanta gente, visto il ruolo che ricopre, avrebbe dovuto studiare e prepararsi molto di più, tuttavia oramai non ne sente più la necessità giacché nel frattempo ha già raggiunto il successo.
UKI: Siamo fregati.
Per chi vive nell’identificazione utilitaristica non è l’idea in sé che ha valore, ma unicamente il movimento o il partito o il leader che l’ha espressa. È solo quello che farà la differenza se la riterranno valida o meno. E questo succede in ogni cosa! Anche qui sta l’impasse tra il fittizio mondo arbitrario che ordinariamente viviamo e la vera natura dello stato degli eventi. Non si entra mai nel profondo delle cose. Siamo solo condizionati da ciò che crediamo, superficialmente…
ADAM: In effetti non essendoci più attenzione e responsabilità, non c’è più introspezione e riflessione, e quindi non c’è arte o cultura, approfondimento, confronto o discussione… neanche conversazione.
UKI: Oltretutto è in questo senso che attualmente possiamo affermare che quei “personaggi egocentrici e schizoidi” che calcano il potere sono i responsabili del peggior male della vita pubblica nostrana. Abbiamo messo a capo delle nostre società dei malati mentali! Sono tutti narcisisti compulsivi e individualisti paranoidi.. Frustrati alla mercé delle loro brame…
ADAM: Cazzo, ci vorrebbero dei test psicologici ed attitudinali prima di fare il politico!
UKI: Inoltre un politico non dovrebbe avere conflitti d’interesse o compensi per il suo impegno verso la “res pubblica” (povero Platone!).
È chiaro che in un siffatto contesto la situazione è questa: abbiamo da una parte uomini che, divenuti completamente insensibili, fanno il bello e il cattivo tempo alla mercé dei loro irrisolti psicologici durante tutte le maggiori decisioni che riguardano il nostro futuro; e dall’altra parte, c’è il resto del popolo che, illuso di aver delegato il suo bene a chi di dovere, ne paga le conseguenze in preda alla frustrazione facendo la “guerra tra poveri”, senza mai guardarsi allo specchio, senza mai rivolgere lo sguardo verso le vere cause delle sue disfatte.
ADAM: Eppure essere nel mondo significa appartenere allo stesso club degli altri, e il club è quello della comunità della Vita, che ha regole di “equilibrio” uguali per tutti.
UKI: Solo all’interno di quelle “relazioni” ognuno può sviluppare le proprie potenzialità.
ADAM: Tuttavia la civiltà inventa cose incredibili ma poi ne soffre le ripercussioni. Avvia la rivoluzione industriale, poi quella tecnologica, e infine muore travolto dall’inquinamento o dalle guerre.
UKI: Sembra un processo “trial and error” della Coscienza Collettiva destinato però all’autodistruzione, giacché non sembra esserci “correzione”. La Ragione non viene usata per vigilare e limitare le proprie derive, anzi, viene trasformata in Razionalismo e usata per un sistema autoreferenziale (egoico) che si fissa in sistemi logici di sopravvivenza e di “mercato”, sempre tendenziosi! Modelli che poi diventeranno paradigmi indotti e quindi vere e proprie Visioni del Mondo: ergo ideologie politiche, economiche, giuridiche… dunque dogmi, giudizi, stereotipi, ecc… forze socio-culturali esasperate, invadenti e inarrestabili!
ADAM: Una roba contro natura!! È tutto così ingiusto.
UKI: Dipende sempre da quale concetto di giustizia ti hanno inculcato…
ADAM: Se la vita fosse “giusta” John Lennon, Jimi Hendrix e Kurt Cobain sarebbero vivi mentre le loro cover band tutte morte.
Questo andazzo divide, quasi mai ci unisce..
UKI: Ma in effetti la Vita è “relazione”, ed è sempre in opera contro le forme di annichilimento. Se invece di forzare o resistere agli eventi riuscissimo a goderceli benevolmente, caso mai in modo distaccato se dolorosi, dunque se rimanessimo sempre nel cosiddetto “stato di flow”, allora, ci accorgeremmo di come il nostro destino sia sempre stato pronto per fiorire liberamente, dal profondo di “chi siamo”!
ADAM: Ma intanto, come se non bastasse, ci siamo già dimenticati di come è stata raddoppiata la deforestazione dell’Amazzonia (nei primi sette mesi in cui Bolsonaro è stato Presidente del Brasile la Foresta Amazzonica ha perso il 40% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
UKI: E questo non è forse una terrificante mancanza di empatia???
ADAM: E dove li lasciamo gli undici miliardi di tonnellate di ghiaccio che quest’estate si sono sciolte in un solo giorno in Groenlandia.
UKI: Be’, probabilmente lì ci sono molti tornaconti: è chiaro che dal punto di vista politico ed economico, quando tu hai un nuovo mondo come fu l’America ai tempi di Colombo, con un nuovo mare e nuovi spazi, l’interesse è enorme. Rispetto alla colonizzazione di queste aree non è difficile immaginare delle crisi e dei conflitti.. che già esistono riguardo gli Artici – soprattutto a fronte di una gestione di questi territori quasi da far west, in quanto, in primis, mappati solo per il 15 per cento.
ADAM: E della Siberia ci siamo già dimenticati? È bruciata qualcosa come un’area che si estende come tutta la Grecia (almeno 6 milioni di ettari di taiga), con più di 100 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 rilasciate nell’ambiente.
E poco tempo fa è toccato all’Austrialia, bruciata per uno spazio grande quanto l’Irlanda a quanto pare sempre in nome della pecunia!
UKI: In ogni caso già i nostri eredi rischiano di crescere in un mondo in cui non potranno mai più ammirare meraviglie come una tigre o una giraffa, perché si stanno estinguendo per colpa nostra. Ops… ho usato la parola “colpa”, ecco che scatta la “dissonanza cognitiva”… queste parole verranno dimenticate fra 3, 2, 1….
ADAM: Gli esperti affermano che sono rimasti poco più di venti anni di tempo per fare qualcosa al fine di arrestare la definitiva catastrofe ambientale. Insomma, i nostri figli non arriveranno neanche alla maggiore età e saranno costretti a fare una malsana vita di stenti!
UKI: E non sarà solo più questione di tasse, Europa, disoccupazione, scuola, immigrazione o finanziare, sarà questione di respirare, mangiare, stare all’aria aperta, viaggiare, bere, curarsi… VIVERE! Sempre se la crisi economica attuale non ci annienti prima!
ADAM: Per fortuna in questo periodo ci ha pensato il CoronaVirus a ristabilire un po’ la Natura (con tutto il rispetto dei morti).
Ad ogni modo comincio a sospettare che sia vero che non siamo per niente persone libere.
UKI: Stai cadendo nel solito trabocchetto… in verità te non hai nulla a che fare con la libertà!
Voglio dire… siamo sicuri che siamo davvero liberi? E liberi da cosa? Avete idea da cosa dovete liberarvi?
Siete liberi dai meccanismi che vi cuciono addosso “chi sarete”, “cosa PENSERETE” e “cosa farete” fin dalla nascita? Ma soprattutto, siete davvero liberi dalle luci ed ombre che albergano il vostro mondo psichico ed esistenziale?
Quanto siete consapevoli di voi stessi e di ciò che vi circonda? Avete coscienza delle vere cause delle vostre disgrazie?
ADAM: Il nulla cosmico in seguito a queste domande spiega il perché nessuno di noi ancora non sta facendo nulla per impedire che fra qualche anno non si debba tutti vivere nell’inferno della febbre da CO2… Perché nessun cittadino di Tokyo, Singapore, New York, Amburgo o Venezia fa niente pur sapendo che un giorno non troppo lontano verranno sommersi dalle acque? Sembra siano a rischio 150 milioni di persone che nel mondo vivono in aree costiere “basse”! Solo nel 2014, ricorda l’Onu, i disastri naturali hanno causato più di 19 milioni di sfollati. Ma allora perché stasera siamo tutti incollati ancora una volta di fronte le menzogne dei programmi politici mentre nessuno compra bottiglie in vetro invece che quelle di plastica?
UKI: Forse perché i rischi per la sicurezza, innanzitutto alimentare, dovuti al calo dei raccolti, siccità, alluvioni e instabilità dei prezzi alimentari… saranno più elevati alle basse latitudini, andando cioè a colpire più che altro i Paesi poveri e bistrattati?
ADAM: Dunque sarà perché noi “civilizzati” vediamo il problema troppo lontano? Tanto che la nostra zona di comfort neanche se ne preoccupa?
UKI: Perché preoccuparsi finché non si fa parte di quel piccolo quarto di popolazione mondiale che presto rimarrà senza acqua! Tanto noi ne abbiamo di problemi “seri” tutti i giorni eh… Avoja! Magari oggi ci dà noia come poter aggiornare il nostro smartphone al 5G! E comunque non esistono più le rock band di un tempo!
ADAM: Così, per giunta, ci facciamo prendere dalle apprensioni e nervosismi tanto che oggi ansia, attacchi di panico e depressione sono la caratteristica principale di questa nostra attuale “società contropsichica”!
UKI: Ce ne stiamo accorgendo in questi tempi di pandemia. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità più di 300 milioni di persone nel mondo soffrono di depressione e questo numero sta crescendo. Oltre alla depressione, che è anche la prima causa di disabilità nel mondo, i sintomi dell’ansia sono sempre più diffusi: secondo “Assosalute”, soltanto nel nostro Paese l’85% degli italiani soffre di disturbi legati allo stress. Ti sembra normale? È normale secondo te avere in dono la vita e poi gettarla via tra psicosi, rimpianti e senso di colpa? Rimanendo attaccati per tutta la vita solo alla solita comoda e ordinaria poltrona?
ADAM: È forse per colpa dei nostri politici? Dei banchieri? Delle Multinazionali?
UKI: Certo! Ma chi è che comanda quei posti di potere? Siamo forse sul Pianeta delle Scimmie? O è un essere umano come noi quello che ci fa l’occhietto dalla Tv? William S. Burroughs diceva: «Non ci sono mai spettatori innocenti… cosa ci fanno lì, in primo luogo?». Loro sono lì per noi. Il loro stipendio glie lo paghiamo noi! Se in un’Azienda il Direttore non funziona o sbaglia qualcosa, viene licenziato, invece qui noi li rivotiamo! Insomma, chi vota quella gente? Chi dovrebbe monitorarli e semmai cacciarli a gran pedate nel sedere? Sto’ parlando con te Uomo!
ADAM: Emh…
UKI: Tu “cittadino”… quali sono le tue “colpe” che proprio non vuoi affrontare nonostante la situazione sia ad un passo dal baratro? Neanche sull’orlo del precipizio non senti una vocina dentro di te che ti ricorda del “prenderti le tue responsabilità”? Voglio dire, proprio non la senti la puzza di merda che ti circonda? Certo che mi ci metto anch’io!
ADAM: Assurdo rimanere senza risposte a queste domande…
UKI: Tranquillo però amico mio, l’estinzione è già iniziata… l’unica tristezza è il fatto che cominci sempre dai più poveri e indifesi.
Eppure ti chiedo, sei dei nostri? Vuoi davvero migliorare te stesso e di conseguenza il mondo? Bisogna incominciare ad indagare la propria mitologia interiore, il ‘racconto raccontato’ dalle nostre voci silenti:
In quale “storia” sei? Quale morale stai perseguendo? Quale fuga stai perpetuando? Dov’è la grotta con il drago e il vello d’oro? Dove c’è la soluzione per il tuo personaggio? In quale punto cambia la sceneggiatura?
Ma soprattutto, cosa ti stai raccontando? Dove stai andando a parare? Sei il narratore o il narrato? Esattamente hai capito bene chi è il narratore?
Hai compreso il “senso” di tutto questo “Essere”?
Chi vuole sperimentare Bene e Giustizia, alzi la mano e dica “presente“!

Fatale

Disegno copertina: PerifericoExpress

«Oh uomo, dove sei quando non sei presente a te stesso?».
“Imitazione di Cristo”, trattato di mistica cristiana del XV secolo

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15 Comments

  • emozionante… Uki riesce sempre ad emozionarmi. potente dialogo di Fatale,un fendente al cuore! magari riuscissimo tutti a capire queste parole e portarle nella realta’ per un vero cambiamento
    <3

  • l iniziato Fatale chiama a raccolta i nostri cuori …. immenso è meraviglioso dialogo!!!.
    Uki ci chiede di prenderci le nostre responsabilità… sara’ forse il momento questo al di la del tempo ???
    Io sono presente !!!!

  • chi sale al potere perde automaticamente l empatia necessaria per preoccuparsi innanzitutto del popolo, che per giunta gli paga lo stipendio. questo e’ un cancro sociale che va risolto e controllato
    strepitoso articolo di Fatale, adoro questo blog… una delle cose piu’ profonde lette ultimamente

  • interessante il discorso sulla percezione degli scontri partitici. su come questa dialettica promuova solo il solito iniquo sistema . e’ vero che il virus ha gia’ creato le basi per il boicottaggio, ma di nuovo la percezione non e’ questa,anzi e’ dovuta ad una crisi,una costrizione … difficile uscirne se per primi non ci prendiamo le nostre responsabilità e ci assumiamo l impegno di agire per conto di una comunita’
    Davvero grazie Fatale di queste riflessioni cosi’ illuminanti ..

  • UNA SPIEGAZIONE LOGICA SULLA CONDIZIONE UMANA, ESISTENZIALE E SOCIALE. UN DIALOGO DAVVERO ILLUMINANTE . ORA E’ MOLTO PIU’ CHIARO SUL PERCHE’ ‘’CADIAMO ‘’ ….
    GRAZIE FATALE. GRAZIE UKI

  • Un dialogo “socratico” di spessore.

    Leggendo lo scritto, mi è saltato subito all’occhio come, nel momento in cui qualcuno evidenzia questi comportamenti errati dell’essere umano (intesi come giudizio, mancata aderenza al presente e scarsa propensione al guardare oltre) dentro di me dica: è vero, è proprio così, non devo più cadere nelle false vie create dalla mente giudicante…e poi regolarmente ci ricado!

    Probabilmente, come diceva Castaneda, è vero che siamo dominati dai Voladores ma è anche vero che se non avessimo insita in noi questa attitudine pigra e non “agente”, quindi se noi non li assecondassimo con la nostra vile ignavia, essi non potrebbero nulla.

    Così è se vi pare.

    L’azione manca all’uomo per diventare ECCE HOMO.

  • si pero’ qui dobbiamo sempre NOI prenderci le nostre responsabilita’ … ma loro quando si faranno un’esame di coscienza ??? che responsabilità ho io! io pago le tasse, lavoro, non rubo… loro invece fanno come cavolo gli pare
    capisco che la presenza di se’, la consapevolezza siano necessarie a rimanere lucido e giusto, ma qui ci vorrebbe una cazzo di rivoluzione

  • ma come sempre Fatale anticipa sempre ogni domanda e non solo. c’e’ scritto nel dialogo. le rivolte vengono sempre e solo strumentalizzate. quando mai abbiamo cambiato le cose scendendo in piazza. ceto si sensibilizza l opinione pubblica su alcune tematiche, indubbiamente in passato so sono raggiunti anche dei traguardi. per alla fine il sistema non cambia mai…sono secoli e secoli ormai
    dobbiamo capire che se non cambiamo noi, i nostri figli, ecc… l intera societa’ non potrai mai cambiare davvero !
    i politici li votiamo noi. li paghiamo noi. e ci identifichiamo talmente tanto con loro da divenire loro seguaci e cechi di fronte le loro bassezze. finendo per lottare tra di noi su chi ha ragione, mentre le multinazionali ci massacrano. bisogna cambiare mentalita’. cambiare sistema!!!

  • mi sono emozionata a legger questo altro meraviglioso dialogo di Fatale. emozionata di fronte a tanta verità e saggezza. c’è poco da dire se non che la nostra forza e felicità è dentro di noi, nel momento stesso in cui ”noi” ingloba anche la comunità umana. leggere di questo è completamente fuori tendenza rispetto a quello che si vede e sente in giro. tutti ce la prendiamo con gli altri, col governo, coi partiti. ma siamo uomini, siamo persone. siamo corrotti e corruttibili.
    c’è bisogno di un educazione alle emozioni e infine ai valori. i politici dovrebbero essere i rappresentati di questi, dei valori, e non di ideologie politiche. più filosofi e meno tecnocrati. per operare in modo efficace basterebbero poi i professionisti del settore.
    ma per vigilare su tutto questo dobbiamo essere onesti con noi stessi prima di tutto. essere consapevoli. presenti a se stessi!
    IO SONO PRESENTE !!!

  • MITICO FATALE! GRANDE UKI!
    MI VIENE DA PENSARE A SOCRATE (NON A CASO IL DIALOGO): IO SO DI NON SAPERE…
    QUINDI, PRIMA DI VOTARE, PRIMA DI PARLARE, PRIMA DI DIVENTARE VIROLOGI, ECONOMISTI, ECC… BISOGNA CAPIRE, COMPRENDERE, RAGIONARE, INFORMARSI… E BISOGNA FARLO IN MODO LIBERO DA CONDIZIONAMENTI. LIBERI DALLE EMOZIONI, DALLA PANCIA …. RIFLETTERE PER IL BENE COMUNE…

    IO SONO PRESENTE !!!

  • “Quando la mia volonta’ o la mia conoscenza non sono ancora sorte, chi sono io mai? In tale stato io esisto secondo realta’. Chi e’ immerso con la mente in cii’, proprio in cio’ si dissolve”

  • una vera ed autentica rivoluzione di coscienza che porti un cambiamento anche nella società…
    presente!!!!!!

  • Uki è sempre un sito straordinario.
    meraviglioso testo in forma di dialogo,si entra così meglio nei contenuti, quasi fossimo tutti degli Adam in cerca di speranze… questo testo è da far studiare a tutti. una presa di coscienza preziosissima per il nostro futuro
    sempre grazie all’iniziato Fatale!

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