Cosa siamo disposti a fare per il “Black Mirror”!

Quanto la condivisione totale delle nuove tecnologie ha sformato il nostro margine di sufficienza etica?

Certamente molti di voi avranno già visto “Black Mirror“, la SerieTV. Sono anni che se ne parla, eppure io l’ho visto solo di recente, e devo dirvi che forse ne avete parlato troppo poco; si tratta infatti di un progetto che merita sempre qualche riflessione generale in più, per meglio comprendere dove l’umanità sta andando a parare

 

Le tematiche affrontate sono di sicuro scottanti e certamente poco adatte a una serata in cui ci si vuole dedicare allo svago puro e alla perdita di tempo o, detto in modo più gergale, al fancazzismo, magari all’insegna del vino e della compagnia.

Black Mirror, stagione 1, puntata 1

La prima espressione che mi viene da utilizzare per questo primo episodio è “tanta carne a cuocere” e in primis è perché un ruolo importante in questo episodio è rivestito da un maiale!

Facendo i seri cominciamo a notare che già dal solo titolo si capisce come la serie, che presenta di volta in volta personaggi e scenari diversi, vuole portare a riflettere su, o almeno denunciare, i valori distorti nati dal diffondersi delle nuove tecnologie, di cui lo “schermo nero” è rappresentante.

Lo schermo nero è infatti quello di un Pc, di uno smartphone, di un tablet, di una classica Tv… Insomma lo schermo nero è la prima cosa con cui ci interfacciamo ogni giorno. Quanti di voi accendono il proprio smartphone come prima cosa appena alzati? Non vi dico che è sbagliato perché anche io lo faccio. Però è anche vero che prima di andare a dormire l’ultima cosa che vedo è la pagina di un libro, non lo schermo del Pc. Quindi durante la giornata mi interfaccio anche con i personaggi dei romanzi che leggo e questa cosa credo che compensi la mia permanenza davanti allo schermo.

Che poi le nuove tecnologie non sono il male, sono degli strumenti e ciò che le rende positive o negative è l’uso che ne facciamo. Quando usati per creare dibattito e dialogo, semplice scambio di opinioni, vanno più che bene secondo me: certo, è un po’ troppo facile voler scambiare opinioni restando seduti alla propria scrivania senza approfondire, magari è un inizio!

Nel primo episodio si vede chiaramente come, innanzitutto, non si può sfuggire ai Social Network, nel senso che avendo una così grande diffusione, non si può sperare di farla franca e se non si vuole far sapere una cosa, è inevitabile dover tenere conto anche dei Social.

I Social sono un mezzo grazie al quale si possono far conoscere i propri pensieri, ma è sempre un bene farlo sapendo che potranno essere impopolari? Pensate poi a come possono essere usati anche contro quello che si dice: se il sig. Barilla avesse saputo calibrare le parole, forse i Social non sarebbero stati affollati da pacchi di pasta Barilla buttati nel cestino, no?
Tu, Ministro Salvini, per esempio, usi tanto i Social per far conoscere il tuo pensiero, che sia condivisibile o meno, ma li usi per bene? Cosa farebbe Salvini se venisse ricattato da un anonimo in rete? Mettiamo il caso che l’Europa minacci di scaricare tutti i profughi del mondo in Italia, e che ci potremmo salvare da questa invasione solo se Salvini si getti senza salvagente in mare per salvare una nave di migranti che sta affondando, cosa sarebbe disposto a fare il nostro Ministro? E noi come reagiremmo? E come reagiamo, già oggi, tutti noi, di fronte un Ministro che ci impone di non salvare i profughi che muoiono sulle nostre spiagge? Se ad esempio un egocentrico presuntuoso come Tramp fosse costretto a sfilare nudo ed umiliato per le strade di New York… cosa saremmo disposti ad accettare da un Presidente per sventare una minaccia che tuttavia non toccherebbe noi in prima persona?
Da questi esempi vediamo come i Social siano un mezzo da usare, ma che può essere usato da entrambe le parti. E forse in quanto mezzo si dovrebbe anche saperlo usare, no? Ricordate nella prima puntata quando il Primo Ministro vuole farsi sostituire da un attore porno ma viene “scoperto” a causa di un tecnico video che scatta una foto? Lo ricordate un po’, ma non benissimo? Ok, allora facciamo una piccola ricapitolazione.

Black Mirror, stagione 1, episodio 1: trama

Il primo episodio tratta di un futuro non molto lontano, forse anni, in cui il Primo Ministro inglese viene ricattato: un’importante e ben voluta personalità della famiglia reale è rapita e tenuta in ostaggio. Per liberarla il Primo Ministro dovrà avere un rapporto sessuale con un maiale.

Problema etico 1 e 2

Già da questo nascono le prime domande, su cui vi invito a riflettere per cercare una risposta. E secondo me già il solo fatto che ci si fermi a riflettere è indice di maturità.

La prima domanda è: che tipo di ricatto è quello che coinvolge una terza persona? Io ricatto te a fare qualcosa, nel caso contrario faccio male a un terzo. Quanto è meschino coinvolgere il malcapitato terzo elemento?

Altra domanda: va rispettata ogni tipo di vita o quelle delle persone più ben volute conta di più delle altre? Il Primo Ministro avrebbe accettato di sottostare al ricatto anche nel caso in cui si fosse trattato di una persona “qualunque”? Per rispondere o no a un ricatto simile cosa deve guidarci: il ritorno che avrà sulla nostra reputazione pubblica perché cedendo al ricatto che coinvolge una persona importante ed amata poi andremo a guadagnarci, o, ci deve guidare la considerazione che, a prescindere da chi sia, non è giusto tenere in ostaggio una persona?

Ritorniamo alla trama

Il proseguire dell’episodio vede il Primo Ministro che accetta il ricatto, anche perché altrimenti ci farebbe una brutta figura, ma non è disposto a sacrificarsi, quindi vuole farsi sostituire da un attore porno. Il problema è che mentre si apprestano a girare il video, l’attore è immortalato in una foto. La cosa si viene a sapere e il Primo Ministro perde punti nella considerazione che l’opinione pubblica ha di lui. Solo a quel punto decide di sacrificarsi e accettare i termini del ricatto, anche perché quando il ricattatore scopre l’inganno, gli invia un dito mozzato. Forse è quello dell’ostaggio?

Problema etico 3

È possibile fare la “cosa giusta” senza essere coinvolti? Caro Primo Ministro, ai miei occhi una bella figura non la fai se decidi di voler essere sostituito, senza prendere parte diretta all’azione: per quanto una cosa ci possa ripugnare e creare ribrezzo, è di una vita umana che stiamo parlando. Siamo disposti a fare il possibile per salvarla? Dobbiamo aspettare che le cose vadano male (vedi il dito mozzato) prima di prendere una decisione?

Errore del Primo Ministro è stato poi il non considerare l’effetto che i Social Media possono avere; quando il tecnico video fa la foto al pornoattore, non ti viene in mente che quella foto potrebbe fare rapidamente il giro di tutti i tuoi elettore? E poi tu sei un politico: che fai? Fai le cose di nascosto? Non dovresti creare fiducia con i tuoi elettori?

Ultima parte di trama

Dato che il Primo Ministro ha fatto ciò che gli era stato chiesto, l’ostaggio è rilasciato, però è rilasciato in anticipo, ma la gente è troppo distratta dalla visione del rapporto sessuale per accorgersene. Dopo questo evento, l’ostaggio si riprenderà e il Primo Ministro guadagnerà molti punti nell’opinione pubblica, ma il suo matrimonio ne risentirà e non andrà più bene come prima.

Mi chiedo: e se la moglie del Ministro avesse fatto questi ragionamenti? Forse non lo ama più non perché ha avuto un rapporto con un maiale, ma perché aveva provato a sottrarsi ai suoi obblighi. Forse è perché aveva cercato di imbrogliare.

E poi? Cos’altro c’è di sconvolgente? Le persone che attendono la visione con ansia. Questo ci fa capire che le persone comuni forse vogliono vedere che i politici sono esseri umani come loro, ma dall’altra parte mi chiedo: cosa può mai spingere un essere umano ad aspettare con trepidazione il video su qualcosa di così raccapricciante e inaccettabile?

 

Roberto Morra

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5 Comments

  • Interessante lettura critica della puntata. Che poi e’ il senso del film farsi domande del genere. Una morsa sociale del genere ha certamente delle ripercussioni che presto saremo incapaci di affrontare

  • La puntata è interessante però perché stavolta rigira il soggetto che controlla il caso… cioè stavolta il cattivo non è il governo o chi controlla il social ma il cliente stesso… è un cittadino stavolta che minaccia il governo.
    Una ritorsione della loro creatura a sottolineare quanto questo mezzo possa essere potenzialmente fuori controllo?
    Post molto molto bello . Grande Roberto!!!

  • si infatti credo anche io che questa puntata sia geniale proprio per aver girato l’uso dei social ad un altro soggetto. mi ha colpito anche molto la lettura che ne fa qui l’autore del post. è possibile che facebook venga usato solo per chiacchiere da bar e magari non per creare ad esempio petizioni popolari per il governo? cosa farebbe Di Maio che si chiedessimo qualcosa di forte? che poi era il senso che loro davano alla rete? certo se poi a farlo è un criminale le cose cambiano

  • mi sto immaginando Salvini costretto a recuperare profughi in mare, ah ah ah ah !!!
    siete geniali. un sito sempre ricco di spunti di riflessione. questo è un altro post molto stimolante del buon Morra…. intanto allora rifletto a come rispondere alla domanda di michele , per forse questo mezzo potrebbe davvero essere usato da chiunque e con qualsiasi brutta intenzione…
    :)))

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