Equinozio d’Autunno: il ‘passaggio’ nell’equilibrio tra Luce e Tenebre

L’alternarsi di luce e buio fa parte della dualità dell’esistenza e la felicità e il benessere non consistono nel cercare uno stato di luce permanente ma di accettare profondamente quest’armonia dell’universo senza fare attrito e resistere a ciò che accade. C’è un tempo per agire fuori e un tempo per agire dentro...

Il giorno 22 settembre 2021 è ufficialmente il giorno in cui finisce l’estate, tempo di mietitura e rigoglio, e inizia l’autunno. Qualche tempo fa fu il 23 settembre invece. Perché questi cambiamenti? Ricordate che ci sono anche i solstizi! Ma che sono questi solstizi?

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I frutti sono maturi, dopodiché le piante cominciano a morire e il sole è sempre meno presente… insomma è tempo di levar le tende! Questo è quello che succede fuori, se pensiamo che invece l’estate (sempre che non sia un’estate torrida come quella di quest’anno) è il tempo in cui tutto è rigoglioso. Ma all’interno dell’uomo? Possiamo dire che qualcosa accade anche dentro di noi?

Allora, anticamente si era molto più dipendenti dall’agricoltura e dal contatto con la Natura di quanto non accada oggi e c’erano molte meno serre e tecnologie varie, tantìè che l’uomo era più intimamente legato allo scorrere delle stagioni. Era un bene? Un male? Ambasciator non porta pena! Le cose stavano così, poi possiamo discutere sul fatto se fosse un bel modo di vivere o meno, ma questo forse non è il luogo e il momento per farlo.

 

Significati e noci

L’equinozio, per tornare al nostro argomento, segnava il momento in cui si stava uscendo da una stagione per entrare in un’altra.
Da cosa ce ne accorgiamo? Dal fatto che la notte è uguale al giorno, cioè le ore di luce sono uguali a quelle di buio. Ecco perché gli equinozi sono due volte l’anno.

Il frutto ormai maturo è colto, la mietitura è stata fatta e viene ultimata. Si cominciano a mettere da parte, come le formiche della favola, le provviste per poter affrontare al meglio i mesi meno positivi.

Ora pensate a una cosa: in natura quando la noce è giunta a completa maturazione lascia andare il frutto all’interno, nel senso che il guscio si apre da solo. A Natale vie è mai capitato di trovare una noce già un po’ aperta? Pensate che un a cosa simile succede anche alle madri incinta: quando il bimbo è pronto per uscire si ha il parto, con prima la rottura delle acque e le dolorose contrazioni.

Non dimentichiamoci poi che in questo mese c’è la vendemmia, che ha a che fare con Dionisio, ossia tra le simbologie e Mitologie più importanti dei nostri antenati. Dionisio era il dio dell’ebbrezza estatica, di quell’entusiasmo che accende l’energia divina nell’uomo se aveva il coraggio di lasciarsi andare ai fumi del Dio… di quella bevanda alcolica simbolo di “resurrezione”! Ecco dunque il Dio Bacco, l’uva, le danze incontrollate, la gioia delle baccanti… nel ninfeo di Satyrus la venerata “linfa” scorreva copiosa nel rituale di benedizione della terra: un culto misterico, propiziatorio e riservato ai soli iniziati.

 

I volti del “lasciare andare”

Quindi possiamo dire che l’autunno è legato al “lasciare andare”, perché la pianta lascia andare il frutto troppo maturo, come anche le foglie, che hanno rigogliosamente vissuto per tutta la primavera-estate… come una collezione di abbigliamento!

Ora, il “lasciare andare” non è da vedere per forza come un’azione negativa perché lasciamo andare qualcosa di bello e luminoso come l’estate. D’altronde tutto passa – pure le cose positive – perché poi tutto torna – come l’estate. Il “lasciare andare” può riferirsi anche a delle situazioni e stati d’animo negativi e che sono fonte di dolore.

 

Autunno maestro di vita

L’autunno, periodo in cui l’albero lascia andare le foglie, liberandosene, ci insegna che è arrivato il momento di rivolgere uno sguardo al nostro interno, facendo un lavoro profondo.
Dobbiamo fare i conti con noi stessi e lasciare andare la spensieratezza incostruttiva dell’estate.
Non voglio dire che dobbiamo diventare introversi e depressi, ma che dobbiamo fare qualcosa di noi e della nostra vita, in modo che poi l’estate possa essere davvero spensierata e il momento in cui goderci i frutti del nostro lavoro. Altrimenti vi verrebbe a noia una vacanza continua forse, o no?

Ecco che quindi il “lasciare andare” è una specie di mantra, che ci guida nel liberarci di qualcosa di dannoso per poter costruire qualcosa di nuovo e dì cui godere i frutti.

 

I significati mitologici dell’equinozio

Nell’antichità, a quale mito o racconto era legato tutto questo? Infatti quando succede una cosa in natura questa è sempre legata a qualcosa che succede nelle alte sfere.
Come dicevano infatti, dato che la notte è uguale al giorno, doveva per forza essere successo qualcosa di importante.
Di solito questo momento importante, nell’antichità, era sempre legato al “sacrificio del Diociclicamente rivissuto ad ogni autunno: una divinità che finiva di splendere e vivere all’esterno, donando così i suoi favori agli uomini che vivono sulla terra, per essere relegata nel mondo sotterraneo, cupo, buio (pensate al mito di Persefone).

 

Ultime precisazioni

I solstizi invece sono quei giorni in cui il giorno è più lungo della notte o viceversa, e quindi ci sono degli altri miti legati a questo.

Curiosità storiche: il giorno dell’equinozio è legato all’inizio del calendario della Repubblica francese, che si instaurò subito dopo la Rivoluzione, perché il 21 settembre fu dichiarata decaduta la Monarchia e il 22 iniziò la Repubblica.

Roberto Morra

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