.«Quando la rota, che tu sempiterni
Desiderato, a sé mi fece atteso,
Con l’armonia che temperi e discerni,
Parvemi tanto, allor, del cielo acceso
De la fiamma del sol, che pioggia o fiume
Lago non fece mai tanto disteso».
(Dante A. – “Paradiso” _ I, 76-81)
Abbiamo già parlato di vibrazioni del corpo umano a partire dalla teoria secondo cui sono i pianeti stessi a produrre vibrazioni. Questa teoria è abbastanza antica: nell’antichità era diffusa l’idea secondo cui il movimento dei corpi celesti genera armonia in suoni, ossia vibrazioni e dunque campi elettro-magnetici, non a caso in grado di influenzare anche i Campi Magnetici degli esseri viventi (in fondo l’Astrologia nacque da questi presupposti).
A queste teorie ed idee è stata dedicata una mostra. Questa installazione sonora, e ultimamente vi abbiamo già parlato di arte sonora, è caratterizzata dalla presenza di quattro droni aerei automatizzati. La mostra si chiama “Tetraktys“, è dell’artista Jens Brand ed è stata esposta alla Ernst Schering Foundation di Berlino per il “Project Space“. La mostra, visitabile fino al 15 gennaio, è ispirata all’antica Sapienza della “Musica delle Sfere” che rappresentava il cosmo come un insieme di sfere concentriche, all’interno delle quali sono incastonati i pianeti: alla rotazione dei pianeti veniva associata una sinfonia musicale, prodotta proprio dal movimento delle rispettive singole sfere celesti.
QUALCHE INFORMAZIONE IN PIÙ
La “Tetraktys” è una figura pitagorica, cioè elaborata dalla Scuola di Pitagora alcuni secoli avanti Cristo, che vede in successione il numero Uno, il Due, il Tre e il Quattro. Dato che i greci non avevano le cifre arabe 1, 2, 3 e 4, per indicare i numeri usavano dei pallini.
Mettendo all’apice un pallino, poi due, poi tre e infine quattro, viene fuori un triangolo equilatero che contiene in sé dieci pallini ed è considerato dai pitagorici il numero perfetto. Ogni gruppo di pallini (1, 2, 3 o 4) ha un simbolismo preciso, legandosi a un fondamentale rapporto/legge di natura presente nell’Universo (infatti il 2 per esempio rappresenta la dualità) e a uno dei Quattro Elementi.
Sempre a Pitagora è da far risalire l’idea che i corpi celesti, coi loro movimenti, davano vita a delle vibrazioni, che costituivano un’armonia in grado di influenzare anche la vita sulla Terra.
Sempre nell’antichità, altri filosofi come Platone e Tolomeo ripresero la teoria dell’ “Armonia delle Sfere“.
Nel Medioevo, con l’avvento del Cristianesimo, la concezione della “Musica delle Sfere” fu ripresa dando vita a numerose raffigurazioni di angeli musicanti, cioè angeli che suonavano degli strumenti, che formavano i cori angelici identificati con le orbite celesti di astri e pianeti (di fatto nell’antica tradizione esoterica ebraica – la Cabalà – gli angeli erano manifestazioni simboliche di diverse vibrazioni/leggi di natura).
Passando per S. Agostino, fu soprattutto Boezio a mediare fra teoria pitagorica dell’Armonia delle Sfere e la teologia cristiana. Egli elaborò la “Teoria della Musica Mundana“, che era la musica propria delle sfere celesti, che si rifletteva nell’anima umana (“musica humana“) e che è riprodotta dall’uomo attraverso l’utilizzo di strumenti (“musica instrumentalis“).
Anche Dante, nel “Paradiso“, allude all’Armonia delle Sfere.
LA MOSTRA
A partire da Pitagora si è quindi diffusa l’idea di universo basato su proporzioni numeriche, che poi davano vita anche ad un’armonia cosmologica.
“Tetraktys” è una mostra che vuole proprio riprendere queste concezioni e giocarci in maniera ironica, unendo scienza e arte.
L’opera di Brand cerca di riprodurre il cielo, o almeno una sua parte, e i droni compongono un tetraedo, occupando i quattro angoli della figura.
Il modello costruito da Brand è un modello ronzante, cioè che ronza, riproducendo così un’armonia percepibile anche all’orecchio umano. Il ronzio continuo accompagna il mutamento spaziale delle Costellazioni.
“Tetraktys“, come anche altre mostre di questo artista, vuole indagare e spiegare i fenomeni cosmologici attraverso l’utilizzo delle “macchine del mondo”, cioè modelli artistico-scientifici volti proprio ad avere una funzione didascalica.
Roberto Morra
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Ma è fantastico!!!
ma davvero esistono queste mostre ????
Morra ci parla sempre delle cose più strafiche!
Deve essere un esperienza interattiva speciale
Il coro degli angeli in un drone …….. tanta robba!!!!!!
Speriamo che passi anche per qualche museo d arte contemporanea in italia
e’ davvero interessante!!!
grazie R.Morra !
un idea che potrebbe aprire mille affascinanti mondi in questo senso … secondo questi studi
Bellissimo !!!!
macchine del mondo …… quando scienza e arte fanno la storia. cose bellissime
complimenti sempre a roberto morra
da paura!!!!!! una cosa bellissima!